Al via Todi Festival 2014: un cartellone ricchissimo dal 21 al 31 agosto. Si parte con l’Intervista immaginaria a Marina Berlusconi.

(ASI) Un festival “allegro, vivace e dinamico: un'occasione di incontro, di curiosità, e di amicizia e, personalmente, in tempi di crisi, ritengo si debba andare contro la crisi, perché, quando esistono i problemi, esistono sempre anche le soluzioni”.

Questo vuol essere Todi Festival nelle parole del suo direttore artistico, Silvano Spada. Quindici spettacoli inediti di prosa, eventi, mostre, incontri per dieci appuntamenti al giorno. Un appuntamento da non mancare, che si segnala da sempre per la sua originalità e per l’indiscusso livello degli eventi. La città di Iacopone dal 21 al 31 agosto ridiventa una delle capitali diffuse dove si fa “cultura”. Una parola, nota Spada, spesso abusata, talvolta ridotta alle conoscenze settoriali e ristretta a pochi privilegiati che non si aprono al mondo e non “concorrono  alla giustizia, alla speranza e all’amore”, i motori veri del progresso sociale e civile. Todi Festival 2014 vuol essere perciò un contributo alla cultura nella sua accezione vera e profonda, quella antropologica, che ha rilevanze ed effetti sociali di primaria importanza:  conoscenza, sviluppo, promozione, pubblicità e turismo. E, quest’anno, l’accento del manifesto del festival tuderte realizzato da Jannis Kounellis, raffigura un corno, a suggerire, scrive Spada, “il risveglio e la ribellione all'apatia e al conformismo”, che è forse la prima urgenza e funzione della cultura in ogni epoca e latitudine. Accanto a questo messaggio, l’altro, anch’esso radicale, della cultura come “valori, idee e sensibilità” che consentono, in epoca di globalizzazione piena, di non smarrire il filo della comunicazione, integrazione e assimilazione tra individui e popoli diversi. Con tanto di citazione di Claudio Abbado, che sosteneva che “chi ama la cultura vuole conoscere tutte le culture e, dunque, è contro i razzismi di ogni tipo".

Insomma, un festival che sembra richiamare l’humanitas terenziana  (tutto ciò che è umano è, infine, cultura) per rimettere la cultura al centro della vicenda sociale, come risorsa forte che, se diffusa e  alla portata di tutti,  diventa garanzia di “progresso e civiltà” solidi e duraturi, non effimeri e fatui. Dunque, gli eventi in programma, spaziano su tutti i temi di fondo della vicenda umana: “smania di potere e di denaro e la volgarità e il vuoto che ne deriva; l'amore e, a volte, la difficoltà di amare; le emarginazioni, i giovani e gli adulti, la sessualità”. A partire dallo spettacolo inaugurale (giovedì 21, in seconda sabato 23) “Intervista immaginaria a Marina Berlusconi”, di Emilia Costantini, per la regia di Filippo Crivelli. Uno spettacolo che ha già suscitato interessi e curiosità, non escluse alcune morbose, ma che in realtà vuol proporre una riflessione in metafora sul potere dinastico nelle sue varie accezioni. Un “teatro civile” per “assolvere a un compito oneroso: sollevare dubbi, sollecitare domande”.  Accanto a spettacoli di prosa, musica, presentazioni di libri, mostre, incontri su temi di politica e attualità (tutto il ricco programma della manifestazione è reperibile su www.todifestival.it) una sezione dedicata alla cultura della Russia passata e presente, comprensiva di una rassegna cinematografica e concerti e una rassegna sulla grande musica e danza russa.

Tra le rappresentazioni, un omaggio a Franca Valeri, con il suo “Toh quante donne”, spettacolo di mezzanotte in programma da venerdì 22 a sabato 30, con i più celebri sketch della grande artista che si è sempre celata dietro la maschera del personaggio comico. Lo spettacolo finale, domenica 31, è dedicato al musical, con “Sunset boulevard”, composto nel 1993 da Andrew Lloyd Webber e tratto dal celebre film degli anni cinquanta “Viale del tramonto”, di Willy Wilder. La regia dell’allestimento di Todi è di Federico Bellone.

 

Alla base dell'idea stessa del Todi Festival ed in particolare in questa edizione 2014, c'è un'urgenza di cultura. E ringrazio Jannis Kounellis per l'onore di aver realizzato il manifesto del Todi Festival 2014, con la luce magica di un corno ad indicare e suggerire il risveglio e la ribellione all'apatia e al conformismo. Ovviamente, non ignoro che "cultura" è una parola che si è usata, si usa e di cui si abusa spesso. Giovanni Testori affermava che "cultura non sono le conoscenze settoriali, patrimonio soltanto di alcuni privilegiati addetti ai lavori. Quando qualcuno si ritiene depositario della cultura, opera una lacerazione, un atto di terrorismo perché la cultura vera è quella di un Paese in cui tutte le possibilità di ognuno concorrono alla giustizia, alla speranza, all'amore ...". Purché distribuita in modo omogeneo all'interno di una società, è soltanto la cultura, infatti, che garantisce il progresso, la civiltà e, nel caso di un Festival: conoscenza, sviluppo, promozione, pubblicità e turismo. Nel pieno di questa nostra epoca di globalizzazione, i valori, le idee, le sensibilità, la cultura appunto, sono l'unica bussola all'interazione, integrazione, comunicazione e assimilazione tra gli individui e tra i popoli. Il grande Maestro Claudio Abbado, un gigante della cultura mondiale, amava ripetere che "chi ama la cultura vuole conoscere tutte le culture e, dunque, è contro i razzismi di ogni tipo". E nel Programma del Todi Festival 2014 c'è cultura perché proponiamo riflessioni su temi umani, sulla smania di potere e di denaro e la volgarità e il vuoto che ne deriva, sull'amore e, a volte, la difficoltà di amare, sulle emarginazioni, sui giovani e gli adulti, sulla sessualità ... In questo preciso momento storico, dedichiamo un'importante sezione del Festival alla Cultura Russa di ieri e di oggi perché la Russia è la Patria di un elenco infinito di artisti immortali. Michele Serra ha scritto che "ci sono intellettuali di professione che confondono la mestizia con la pensosità e per loro l'allegria è un vistoso difetto, sospettabile di gettare discredito sulla categoria". Todi Festival è, invece, un Festival allegro, vivace e dinamico: un'occasione di incontro, di curiosità, e di amicizia e, personalmente, in tempi di crisi, ritengo si debba andare contro la crisi, perché, quando esistono i problemi, esistono sempre anche le soluzioni.

 

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