(ASI) Sorrento. Da sabato 26 luglio fino al 18 agosto, presso l'Hilton Sorrento Palace, saranno esposte le opere di quattro artisti: Massimo Sepe, Isabelle Lamaitre, Dino Maccini e Carlo Fontanella.
“Incontri - Mostra d'arte Contemporanea” è il il titolo della mostra, nata proprio da una casuale conoscenza tra loro. Artisti che si esprimo con materiali, tecniche e stili differenti gli uni dagli altri, ma con il comune denominatore della ricerca e della passione creativa. Massimo Sepe più che artista ama definirsi artigiano. Innamoratosi della duttilità del vetro, ha iniziato a lavorarlo affascinato dai colori, le trasparenze e i giochi di luce che questo materiale consente di realizzare. Per poi, dopo qualche decennio, creare opere tagliando il vetro e legandolo con il piombo. I suoi lavori sono in ville e chiese. Uno tra tutti, l' “Ultima Cena”, è ammirabile presso la sagrestia della Cattedrale di Sorrento. Attualmente, ha inserito tra le sue creazioni sculture in legno. Dino Maccini ha l'abilità dei maestri del mosaico antico, unisce tessere di marmo, di vetro e smalto in forme moderne e sofisticate. La passione innata per l'arte e, in particolare, per i mosaici, lo ha condotto a Ravenna, dove ha appreso l’antica tecnica. Lo studio approfondito dell'arte musiva lo ha spinto poi ad un ininterrotto perfezionamento dei manufatti, unici nel loro genere. Isabelle Lamaitre, belga di nascita ma sorrentina di adozione, coniuga nei suoi quadri le atmosfere della patria lontana con innesti di mediterraneità. Di lei è stato scritto: "Un modo fluido di leggere il reale come un’entità scorrevole e mai totalizzante è nell’opera di Isa. Sperimentazioni cromatiche e contaminazioni parafigurative ricche di simboli e di ardite suggestioni sono gli equilibri su cui l’artista costruisce il suo pensiero come un codice di comunicazione delle sensazioni che emergono dal suo percorso nell’esistente." [G. Colangelo].
Carlo Fontanella partecipa a questa collettiva con alcune opere che coniugano la sintesi delle forme, dei volumi e del linguaggio pittorico e plastico. Elementi geometrici che si trasformano quasi in bassorilievi. Ritmo e modularità sono le cifre delle sue opere. Riesce, attraverso l'uso di materiale di recupero, che sia polistirolo, legno patinato, tufo o cemento, a creare opere di infinita bellezza.
La mostra è ammirabile presso la hall dell'Hilton Sorrento Palace, con orario continuato.