Progetto triennale diretto da cristina caponera e ad inaugurare l’edizione 2014, una grande festa dedicata all’arte coreutica che si svolgerà a Ferentillo il 21 giugno in occasione del solstizio d’estate.
(ASI) La danza internazionale arriva in Umbria, a Ferentillo, suggestivo Comune del territorio ternano racchiuso fra i monti della Valnerina, grazie all’innovativo progetto triennale “Ferentillo e le residenze d’Arte 2014-2016”, iniziativa fortemente voluta dalla docente e coreografa Cristina Caponera per promuovere occasioni di professionalizzazione attraverso delle residenze nei settori della danza, della coreografia, il videomaking e della musica dal vivo per la danza.
Le residenze si svolgeranno in un luogo performativo unico, grazie all’incomparabile cornice del paesaggio umbro della Valnerina, che garantirà le condizioni di quiete e concentrazione necessarie allo studio e allo sviluppo della creatività e della progettazione. Molteplici gli appuntamenti aperti alla partecipazione gratuita del pubblico:
L’evento di presentazione del nuovo progetto triennale di residenze si terrà il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, dalle ore 20.00 presso il Mulino del Frantoio Costantini, con performance, musica dal vivo e degustazioni. Le lezioni aperte al pubblico sabato 19 e 26 luglio con presentazioni informali del repertorio Humphrey- Limón da parte dei partecipanti al workshop. La festa celebrativa della danza nel giardino della residenza dei Terzieri a conclusione del ciclo di residenze il 6 settembre, con performance, spettacoli, musica, che vedrà come protagonisti tutti i partecipanti ai laboratori.
La serata del 21 giugno regalerà al pubblico grande danza, suggestione ed emozioni grazie a Le Teche del Conte Hartig, la coreografia di Cristina Caponera con atmosfere sonore dal vivo di Marco Melia, interpretata dalle danzatrici Federica Cucinotta, Denise Patanè e Ilenia Ronci. La performance, ispirata al Conte bolzanino Federico Harting, lepidotterologo con una grande passione per gli insetti e le farfalle in particolare, vede come prima location un antico mulino del 1600, luogo d’incontro della comunità contadina, della trasformazione dell’energia, del mistero e di leggende, dove tre danzatrici, come larve in bozzoli, sono racchiuse nei tipici fusti d’acciaio contenenti l’olio: la bellezza e la forza della natura nella potenzialità del suo divenire, il limite oltre il quale bisogna osare per crescere ed esistere. Le atmosfere sonore, create dal vivo dal musicista Marco Melia, accompagnano il pubblico in un viaggio che, dal caos di armoniose dissonanze primordiali della prima location, trova la via attraverso la musica di diversi strumenti in affinità con i suoni della natura. Il pubblico, alla luce delle fiaccole, viene dunque condotto verso la seconda location, tappa ultima di questo percorso che li conduce nel borgo di Castellombasso per la nascita delle farfalle. Qui i suoni/rumori della "metamorfosi" si armonizzano con le musiche di Frédéric Chopin e le farfalle danzatrici si rivelano in tutto il loro magico splendore prima di essere racchiuse.