(ASI) Il Comune di Catanzaro e la Fondazione Andrea Cefaly presentano:
una pubblicazione che nasce dall’esigenza di riunire le testimonianze archeologiche del territorio di Catanzaro, inserendole all’interno del sistema insediativo di presidio e controllo della via dell’istmo, da sempre confine e snodo fondamentale dei percorsi commerciali e culturali dell’antichità.
Le presenze indigene, greca, italica e romana si sono avvicendate sul territorio catanzarese, nel corso dei secoli, dando vita ad una stratificazione di culture multiformi e varie alla base dell’odierna identità.
Sergio Abramo Sindaco di Catanzaro
La conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale sono tra gli obiettivi primari dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, ancor di più se questi possono diventare veicolo di consapevole crescita e sviluppo. La conoscenza del nostro mitico passato, quando il territorio della nostra Città faceva parte della prestigiosa Magna Graecia, facendo da sfondo alle vicende storiche che hanno visto per protagonisti grandi personaggi dell’antichità come Pitagora, i condottieri Pirro e Annibale, fino alla conquista Romana con la fondazione di Scolacium Minervia, il grande Cassiodoro, la lenta decadenza con l’inserimento nell’ecumene Bizantino e la fondazione della città di Catanzaro, sono storie ormai note. Nel testo, in questo nuovo contributo alla conoscenza e alla memoria del nostro passato, questi temi sono analizzati e narrati nella loro evoluzione storica, al fine di chiarire le ragioni profonde del processo di trasformazione subito dal nostro territorio nei millenni passati. L’occasione è anche utile per la presentazione al grande pubblico di importanti reperti archeologici “ritrovati”, dopo alcuni secoli di dispersione presso importanti istituzioni culturali non Calabresi; mi riferisco alla recuperata Stele dei Giochi Lampadari, ritornata in città dopo 200 anni dalla sua partenza per Napoli, e oggi in deposito temporaneo presso l’Archivio Storico Comunale; e ancora alla ritrovata epigrafe funeraria del Sansinato, da poco ritornata alla luce nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e ci si augura presto nuovamente nella sua Città.
Tutto questo viene raccontato nel testo come iniziale approfondimento su una problematica, quella del recupero dell’identità storica e culturale antica, che da anni questa Amministrazione ha messo al centro del suo operare, con la speranza di un sempre maggiore approfondimento affinché si attui la tanta auspicata crescita del territorio.
Simonetta Bonomi Soprintendente Beni Archeologici della Calabria.
Tra le varie meritorie iniziative di promozione del patrimonio archeologico intraprese dal Comune di Catanzaro quale partner del progetto internazionale CUL.ME va certamente dato risalto a questa pubblicazione, che gode anche del sostegno della Fondazione Cefaly. Accanto ad innovativi strumenti multimediali di educazione e di comunicazione giustamente non poteva venire a mancare quello più tradizionale e tangibile su carta stampata, che utilmente potrà passare di mano in mano, essere sfogliato e letto, essere preso e ricollocato sugli scaffali di biblioteche pubbliche o di domestiche librerie. Grazie alla sintesi chiara e scorrevole elaborata da Alessandro Russo, le tappe salienti della lunga e variegata storia dell’Istmo catturano l’interesse del lettore, aprendogli lo sguardo sulle molte civiltà che hanno occupato questo stretto corridoio tra due mari, da sempre strategica via di comunicazione. La sintesi, poi, non si limita a fare il punto delle conoscenze storiche fin qui acquisite dalla ricerca scientifica, ma porta un contributo originale riesumando documenti e monumenti che si credevano perduti. Questa pubblicazione acquisirà ancora maggiore senso ed importanza quando l’illustre Museo Provinciale di Catanzaro sarà restituito alla pubblica fruizione in una veste rinnovata e migliorata grazie all’impegno di Provincia, Regione e Soprintendenza, aprendo all’ammirazione dei visitatori le sue selezionatissime e raffinate testimonianze archeologiche provenienti dai luoghi che qui appunto vengono narrati.
Andrea Perrotta (project manager del progetto europeo CUL.Me.We.On.CT)
Il progetto della mappa archeologica di Catanzaro è stato concepito dopo i risultati delle ricerche scientifiche realizzate nell’ambito del progetto europeo CUL.Me.We.On.CT, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma ENPI CBC MED di cooperazione transfrontaliera nel bacino del Mediterraneo; Il progetto ha voluto, soprattutto, valorizzare le radici storiche ed artistiche, comuni dei partner che vi hanno partecipato come Grecia (Istituto per gli Studi Interbalcanici), Egitto (Biblioteca di Alessandria), Giordania (Università di Yarmouk) e Italia con la Puglia e la Calabria (Comune di Catanzaro). Il progetto ha anche portato alla realizzazione di un elaborato documentario con ricostruzioni in 3d di molti dei beni culturali oggetto della ricerca e che andrà in onda su TV internazionali come la BBC e ITV. Dalle risultanze del progetto si è partiti per riportare alla luce la meravigliosa storia di Catanzaro che risale ad epoche lontane e che è stata raccontata attraverso immagini e testi.