(ASI) Assisi . Bruno Marcelloni festeggia i suoi cinquant’anni di attività nella sua città natale, Assisi, con una mostra curata dai critici Giorgio Bonomi e Claudia Bottini. Nel catalogo è presente anche un saggio critico del Prof. Giovanni Zavarella.
“Colpisce, già al primo guardare, il rigore della pittura di Bruno Marcelloni: subito salta all’occhio la forma quadrangolare delle sue opere. Il legno costituisce il supporto che, seppur non sempre, è in prevalenza quadrato, soprattutto negli anni più recenti. Poi, all’interno, abbiamo una pittura che non deborda dalla forma quadrata e, in aggiunta, spesso abbiamo dei segni, delle linee che perimetrano quadrangolarmente il colore, così de-finendolo, ponendo dei limiti, delle soglie alla spazialità compositiva e cromatica” (Giorgio Bonomi, dal catalogo della mostra)
L’astrattista umbro era già stato celebrato in una grande mostra curata da Vittorio Sgarbi nel 2005 ad Assisi. Questi ultimi anni lo hanno visto anche partecipare alla Biennale d’arte di Venezia, sezione Umbria nel Palazzo Collicola di Spoleto nel 2011. L’artista sente oggi il bisogno di riprendere il filo della sua storia e raccontare un percorso che inizia nel 1964, quando ad Assisi era allievo per il disegno e la pittura del grande maestro dell'espressionismo astratto William Congdon che si stabilì alla fine degli anni Cinquanta nella città di San Francesco. Da Congdom l’artista umbro apprende l’essenzialità del disegno e la sinteticità della forma pittorica, “questo modo di costruire e del limitare l’ho imparato da Congdom”, scrive Marcelloni. In mostra sono esposti anche i primi disegni, energici ed emozionanti.
Dal 1969 al 1971 Marcelloni decide di andare in America per conoscere da vicino le opere di Barnett Newman, Rothko, Frank Stella e altri. Resta meravigliato dalle grandi distese americane e dalle ampie campiture di colore di questi artisti. Tornato in Italia Marcelloni riesce, unico tra i pittori umbri, ad unire la forza del colore degli Americani con l’espressionismo e la matericità di Congdon.Con la sua spatola stende i colori che vede intorno a sé, il marrone, il viola e il grigio verde dei paesaggi umbri.
Le sue geometrie, le sue tele sono per lo più quadrate, utili, come nelle opere dei più importanti artisti del Novecento quali Malevič o Albers, a riflettere sulle possibilità infinite di emozioni visive che i differenti colori riescono a esprimere attraverso una stessa forma.
Sono presenti in mostra anche le interessantissime fotografie in bianco e nero scattate dall’artista negli anni Sessanta-Settanta: i nudi di donna e le foto americane; e a proposito di queste ultime, scrive Bruno: “Fotografavo quello che vedevo, uomini per la strada, giovani che si addestravano per il Vietnam, manifestazioni tutto per me era una novità…”.
Questa mostra fa conoscere la storia di Bruno Marcelloni che, come i più interessanti pittori astratti del Novecento, dipinge il nostro inconscio, la parte in “ombra”, gli infiniti “UniVersi” delle nostre emozioni.
La mostra è stata patrocinata dalla Regione Umbria, la Provincia di Perugia, il Comune di Assisi, il Comune Perugia, PerugiaAssisi2019 e Accademia di Belle Arti di Perugia.
Buffet offerto dall’Hotel Cenacolo di Assisi.
Catalogo a cura di Giorgio Bonomi e Claudia Bottini, Bruno Marcelloni UniVersi, opere 1964-2014, Perugia 2014 (108 p.)
Bruno Marcelloni UniVersi - opere 1964-2014 a cura di Giorgio Bonomi e Claudia Bottini
30 maggio-8 giugno 2014
Ex Pinacoteca Comunale
Palazzo dei Priori, Assisi
Orari mostra: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
Ingresso libero
Informazioni:
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cell. 3333284245
www.brunomarcelloni.com