A quel tempo il mondo era ancora sostanzialmente diviso in due blocchi contrapposti e le principali vicende internazionali risentivano, in un modo o nell’altro, di una lettura filtrata attraverso il setaccio delle ideologie e delle fedi politiche, soprattutto in un Occidente dove la percezione del mondo slavo e russo era notevolmente condizionata dalle caratteristiche politiche delle istituzioni statali che lo rappresentavano.
Isolato dalla massa ed estraneo al conformismo accademico, Carlo Terracciano fu un uomo di rottura. Appassionato, puntuale e diligente studioso di storia, politica e culture tradizionali, egli reinventò nei fatti lo studio della geopolitica in Italia, ispirato dalla sua principale “musa”, l’accademico triestino Ernesto Massi. Terracciano non proveniva da ambienti di estrazione marxista ma la ricerca scientifica lo avvicinò, nel giro di alcuni anni, al pensiero continentale e ad un interesse sempre maggiore verso l’Oriente nelle sue molteplici rappresentazioni storiche e politiche, un interesse che lo costrinse addirittura a chiudere alcune frequentazioni e amicizie, anche di lunga data.
All’inizio di una fase di progressivo disimpegno, come quella degli anni Ottanta, durante la quale Mosca era ormai quasi universalmente sentita come nemico politico non solo dai partiti anticomunisti ma anche da ampi settori dello stesso PCI berlingueriano e dell’estrema sinistra extraparlamentare, lo studioso fiorentino decise, in via solitaria, di penetrare le caratteristiche politiche, geografiche, etniche e culturali della Russia storica e dell’Unione Sovietica per comprenderne le ragioni e gli orientamenti politici.
Così, quello che Ronald Reagan chiamò “l’Impero del Male” diventa, lungo il fluire delle pagine di Carlo Terracciano, l’Impero del Cuore del Mondo, parafrasando l’ormai celebre teoria dell’Heartland, pubblicata quasi cento anni fa dal geografo britannico Halford Mackinder. Dalla descrizione della formazione della prima unità statuale slavo-variaga, la Rus’ di Kiev, sino all’era zarista, passando per l’Orda d’Oro e la Moscovia, l’intera storia della civiltà russa viene minuziosamente analizzata in funzione dei fattori geografici, climatici ed economici che ne hanno di volta in volta determinato l’espansione o l’arretramento, lo sviluppo o la decadenza. Ne esce una disamina lucida, ancor oggi ricchissima di informazioni utili e dati essenziali, tuttavia chiaramente incomprensibile a chi, in quegli anni, avesse voluto affrontarne la lettura con gli occhiali di qualsiasi partito o movimento politico.
Molti nodi non erano mai arrivati al pettine e la semplificazione ideologica generale, caldeggiata in quei decenni imbevuti di retorica, aveva volutamente evitato di affrontare questioni epocali, di fronte alle quali i soli criteri dello scontro socio-economico tra capitalismo e comunismo non erano sufficienti. Come spiegare la geopolitica adottata dai bolscevichi dal punto di vista del marxismo classico? Come valutare la politica delle nazionalità adottata dal Cremlino? Come giustificare, secondo il ferreo ateismo di partito, gli accordi di reciproca comprensione conclusi da Stalin con la Chiesa Ortodossa Russa nel 1943? Come inquadrare la continuità della pressione verso Est da parte delle potenze occidentali? Come leggere il dominio marittimo ostinatamente ricercato dagli Stati Uniti a partire dalla Prima Guerra Mondiale? Come interpretare ideologicamente la dottrina statunitense del containment o la corsa agli armamenti nucleari?
Nell’aprile del 1945 Stalin disse: «Se gli slavi rimarranno uniti e solidali, nessuno in futuro potrà muovere un dito! [...] La Germania è un paese industriale estremamente progredito, con una classe operaia numerosa, qualificatissima, e un'intelligencija di tecnici. Date tempo da dodici a quindici anni e saranno di nuovo in piedi. Ecco perché l'unità slava è importante; ma anche senza di questo, se gli slavi saranno uniti, nessuno oserà muovere un dito». L’Impero del Cuore del Mondo si pone dunque come uno strumento imprescindibile per conoscere la Russia nel profondo e per capire i quasi due secoli di storia che ci siamo lasciati alle spalle, dal Congresso di Vienna al declino del Blocco Sovietico.
Andrea Fais per Agenzia Stampa Italia
L’Impero del Cuore del Mondo
AUTORE: Carlo Terracciano
EDIZIONI: all’insegna del Veltro (Parma)
USCITA: Novembre 2013
PAGG.: 125
12,00 €