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Il Teatro Stabile aderisce a “NO MORE!” convenzione contro la violenza sulle donne. Serena Dandini presenta “Ferite a morte” a Librinscena
(ASI) Catania - «Voglio dare vita e colore a donne diventate dei numeri, che in tv vengono uccise spesso per la seconda volta, sull'altare dell'Auditel». È questo il pregnante “post-it” che Serena Dandini attacca a “Ferite a morte”, lo spettacolo e il libro omonimo in cui denuncia la piaga del femminicidio, entrambi scritti con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice dell’IRPPS–CNR che da tempo si occupa di violenza contro le donne. Il Teatro Stabile di Catania, in sinergia con l’Udi, ospita l’autrice che presenterà il volume nell’ambito di “Librinscena”, ancora con l’apporto della Misiti e di qualificati interventi.

 

L’appuntamento, fissato per il 28 ottobre alle ore 20,30 al Teatro Verga, s’inserisce tra le iniziative 2013 “Stop femminicidio”: l’intensa campagna lanciata dall’Udi vede in campo anche lo Stabile, che ha prontamente aderito al documento “No More!”, convenzione "contro la violenza sulle donne-femminicidio”, promossa proprio dall’Udi insieme ad altre importanti associazioni.

«La violenza di genere - sottolinea il direttore dello Stabile, Giuseppe Dipasquale - è una tragedia quotidiana che ci riguarda tutti. Come sempre di fronte a tali emergenze, la soluzione è innanzitutto culturale: solo così si può mirare a contenere, e possibilmente estirpare, un’orribile piaga sociale e civile. Prevenzione e sensibilizzazione sono le chiavi del cambiamento, un impegno continuativo che noi del Tsc abbiamo voluto assumerci attraverso un’azione costante. E ciò sia con varie iniziative di forte richiamo come questa, sia con l’adesione alla campagna “Posto Occupato”, riservando in sala per tutta la stagione una poltrona “vuota”, destinata ad una donna che avrebbe potuto esserci e invece non c’è più».

Sottolinea Giovanna Crivelli dell’Udi: «Abbiamo voluto una Convenzione che contrastasse la violenza di genere e siamo oggi impegnate a renderla visibile, comprensibile e utilizzabile dalle donne che subiscono violenza. Un patto di civiltà che si assume la responsabilità di contrastare la sovrastruttura ideologica che consente il femminicidio, mettere in campo la propria autonoma proposta politica, richiamare le istituzioni alle loro responsabilità. Ospitare un’artista e una ricercatrice attente e generose a questo progetto, presentare un libro prezioso per il nostro lavoro nelle scuole è motivo di particolare gioia per l’Udi».

E in “Ferite a morte” Serena Dandini usa tutte le sfumature dell’emotività, dal comico al tragico, dal grottesco al drammatico, per ridare voce alle vittime. Donne umiliate e uccise da maschi violenti (mariti, fidanzati, padroni, colleghi, estranei...) raccontano in prima persona le loro vite (vere, o terribilmente verosimili) nelle pagine del libro e nello spettacolo: una “Spoon River” di rabbia, dolore e dolcezza per raccontare la loto sofferenza, per denunciare una strage che si compie sotto i nostri occhi, aiutare le vittime della violenza nascosta.

“Librinscena”, alla cui cura ha collaborato Ornella Sgroi e che si avvale del contributo di Sheraton Catania Hotel, si conferma così luogo di dibattito non solo letterario, proiettato verso l’approfondimento dei gravi problemi che affliggono il Paese.

Ciascuna delle donne uccise forse avrebbe potuto salvarsi, se avesse avuto l'appoggio di una rete di solidarietà e di sostegno, capace di sostenerla e tutelarla dall’incombente minaccia del suo persecutore. Le storie portate sul palcoscenico e quelle narrate nel libro si tengono per mano, lungo la strada impervia ma obbligata della presa di coscienza e dell’azione concreta contro una violenza intollerabile. Questo l’obiettivo della pubblicazione come del progetto teatrale di Serena Dandini, portato in scena in una quindicina di città italiane da un grande cast di donne della cultura e dello spettacolo: Lilli Gruber, Geppi Cucciari, Susanna Camusso, Malika Ayane, Lella Costa, Ambra Angiolini, Elisa, Lidia Ravera e tante altre.

Prosegue così l’impegno civile di Serena Dandini, nota al vasto pubblico soprattutto come pluripremiata autrice e conduttrice televisiva. Dopo aver ideato e presentato programmi come La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano e Parla con me, nell’ultima stagione televisiva ha condotto su La7 The show must go off. Con Rizzoli ha già pubblicato Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (2011) e Grazie per quella volta. Confessioni di una donna difettosa (2012).

Redazione Agenzia Stampa Italia

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