L'autore interverrà venerdì 17 maggio alle ore 18, alla Libreria MondadoriDiana di via Umberto, per la presentazione del libro, che sarà affidata ad un altro rinomato critico teatrale e linguista, il catanese Sergio Sciacca.
Arricchirà l’appuntamento la lettura di alcuni brani significativi, affidati alle performance degli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, prestigiosa coppia della scena italiana, impegnata in questi giorni nello spettacolo Erano tutti miei figli di Arthur Miller, fino al 19 maggio alla sala Verga, nell’ambito del cartellone del Teatro Stabile di Catania.
Dopo il contesto “infernale” e misogino che fa da sfondo al precedente Il diavolo è femmina, Groppali sceglie una protagonista funzionale questa volta all’immersione “in rosa” nell’atmosfera dei fantasmi della psiche.
La famosa attrice Anna De Roberti lascia, infatti, il teatro a causa dell’accusa di oltraggio al pudore; nonostante venga assolta con formula piena, si rifugerà in uno sperduto villaggio tra la montagna e il cielo. Da qui un viaggio “extra-ordinario”: precipitata in un mondo ideale col quale è destinata a confrontarsi, incontrerà spettri e proiezioni, voci e corpi di un passato ancestrale, con cui coincidere e identificarsi, sdoppiandosi in allarmanti identità.
Si assisterà così, dopo l'incontro col seducente capo indiano Alanienouidet, seguito a ruota dall’archeologa Clarissa O’Keefe, alle sue peregrinazioni nei secoli passati. Dove si incontra e scontra, in un ideale universo parallelo, con la medium Eusapia Palladino e mademoiselle Montansier, confidente di Maria Antonietta. Fino ad approdare nella Londra di Edmund Kean, il grande attore romantico, di cui si innamora ignara che quest'ultimo sta per tramutarsi in una bizzarra creatura di vetro.
A questo punto Anna, disperata, si reca alla “corte” di George Sand a Nohant, prima di sottostare all'ultima mutazione. Che avverrà, complice Casanova, a Venezia: la città dove le ombre si ricongiungono nell'eternità del mito.
Un romanzo ammaliante, dunque, fatto di evanescenze e di presenze, quello di Groppali. Sua è una sconfinata produzione narrativa e saggistica, ma questa volta il critico trova ancora ispirazione e nuova linfa dal teatro, suo primordiale amore. Già nel 1977, infatti, esordisce con Il teatro di Trionfo, Missiroli e Cobelli, uno studio organico dei rapporti tra l’intellettuale approdato alla regia e le contraddizioni della scena italiana del dopoguerra. Curerà, poi, le traduzioni di Wedekind e Schiller, di Shakespeare e Sartre, e questa sua attività getterà le basi del futuro drammaturgo: nascono Hotel des ames (1990), Don Sand Don Juan (che rappresenta l’Italia all’Expo di Siviglia del 1992), A mosca cieca nel 1994. Nel ’97 scriverà Misteri, incursione nell'Irlanda dei bardi e Billy Budd, tratto dall’opera di Melville.
Particolare da approfondire sarà, ancora, l’interesse che Groppali, muove nei confronti della figura femminile letteraria, una sorta di parabola eroica, in cui si condensano tutti gli “eccessi” dell’icona muliebre. Anna De Roberti, infatti, non è più la femme fatale-diabolique Maria Tarnowska che domina Il diavolo è femmina, ma è comunque una personalità estrema, alienata dal mondo, che solo in un universo ideale può esprimere se stessa.