Il cartellone prevede quattordici spettacoli e apertura e chiusura affidate a produzioni del Teatro Stabile con cui, come sottolineato da Franco Ruggieri, hanno collaborato nell’arco di circa vent’anni, i maggiori registi e attori del panorama teatrale italiano.
Ad inaugurare la stagione 2012/2013, “La grande magia”di Eduardo De Filippo, spettacolo che vedrà protagonista Luca De Filippo, figlio del celebre “Pirandello napoletano”. La commedia rientra fra quelle scritte nell’immediato dopoguerra. Il tema centrale riguarda il rapporto tra realtà, vita e illusione. Come dichiarato dallo stesso Luca De Filippo, la commedia parla di “un uomo che desidera illudersi in un futuro. Egli non riesce a sopportare ciò che vive e lo chiude in una scatola che porta con sé ma che si rifiuta di aprire e viaggerà sempre con questa illusione… il tema richiama un po’ ‘Natale in casa Cupiello’”.
La chiusura della stagione vedrà il ritorno di Filippo Timi, che si ispirerà al “Don Giovanni” di Moliére, simbolo della nostra società e questa volta, come ha dichiarato l’attore, “è il ruolo… è il tema ad aver scelto lui”.
A metà stagione si è poi deciso di presentare “Tre famiglie” di Israel Horovitz, che vedrà come interpreti i più importanti attori umbri proprio con l’intenzione di far risaltare le giovani promesse del nostro territorio. Insomma un teatro che vuole assumere le sembianze di “un’isola felice”, che vuole far commuovere e divertire, garantendo uno spettacolo di elevata qualità al proprio pubblico.
A seguito del primo appuntamento teatrale con Luca De Filippo (10-14 ottobre), il teatro Morlacchi ospiterà “Il discorso del re” dello sceneggiatore Davide Seidler (31 ottobre - 4 novembre) che vedrà Luca Barbareschi protagonista di una commedia ambientata nell’Inghilterra degli anni Trenta.
Il cartellone prevede poi la messa in scena dello spettacolo “Open Day”, di Walter Fontana (9- 11 novembre), che ritrarrà i momenti più tormentati di una famiglia alle prese con la figlia adolescente. A farla da padrona la geniale comicità di Angela Finocchiaro.
Sarà poi la volta dello ‘scoppiettante’ Silvio Orlando, protagonista de “Il nipote di Rameau” (Denis Diderot, 21-23 novembre), uno dei testi più celebri del Settecento francese. Dal 28 novembre al 2 dicembre sarà possibile assistere allo spettacolo di Martin Mcdonagh, “Occidente solitario”, commedia ambientata in Irlanda ed interpretata da quattro energici attori: Claudio Santamaria, Filippo Nigro, Massimo De Santis, Nicole Murgia.
A fare il suo ritorno sul palco del teatro Morlacchi colui che potremmo definire un vanto del teatro di ‘casa nostra’, Michele Placido che vestirà i panni di “Re Lear” (12-16 dicembre), definito dallo stesso attore “uno dei personaggi più affascinanti … con il quale si giunge a toccare la follia e il deserto dell’anima”. In questa tragedia Shakespeariana vi è condensato il pensiero filosofico e l’azione del teatro elisabettiano.
Dal 16 al 20 gennaio il teatro sarà inondato da un’esplosione di energia , grazie allo spettacolo pluripremiato di Alan Bennet, “The Istory Boys”; mentre il 26 e 27 dello stesso mese andrà in scena “Tre famiglie” di Israel Horovitz. Il mese di gennaio si concluderà nelle date del 30 e 31 con “Oblivion show 2.0, il sussidiario”, firmato da Davide Calabrese e Lorenzo Scuda e reduce da un grande successo di pubblico nei teatri di tutta Italia.
Dal 6 al 10 febbraio sarà Luca Zingaretti carico di energia a tornare a teatro con “La torre d’Avorio”, (di Ronald Harwood), consapevole che l’arte teatrale rappresenti una “scuola impareggiabile per l’attore … una ricarica emotiva di cui difficilmente si riesce a fare a meno.”
Dal 20 al 22 febbraio arriva a Perugia lo spettacolo vincitore del premio Ubu come migliore spettacolo dell’anno, si tratta di “Dopo la battaglia”, di Pippo Delbono.
Ad anticipare la stagione primaverile dal 6 al 10 marzo, portando con sé un vento di innovazione e originalità, sarà l’interpretazione di uno dei nuovi protagonisti del cinema italiano, Valerio Mastandrea in “Qui ed ora” di Mattia Torre.
Il 23 e 24 marzo una pennellata di raffinata ironia verrà data dalla mano e dalla mente della grandissima Franca Valeri, che interpreterà se stessa muovendosi tra realtà e immaginazione nel suo spettacolo “Non tutto è risolto”.
La stagione si concluderà con un personaggio emblema della nostra società, il Don Giovanni, reinterpretato da Filippo Timi e da lui considerato come “il personaggio più vivo che abbia mai incontrato.” Dal 10 al 14 aprile il giovane attore umbro ci delizierà con una rivisitazione del tutto personale di questa opera, distante dalla lettura di Molière e di Mozart.
Qualità artistica e spessore culturale degli interpreti saranno gli ingredienti indispensabili a creare quella ‘grande magia’, capace di ‘avvolgere’ e coinvolgere gli spettatori di una nuova stagione teatrale … tutta da vivere!
Maria Vera Valastro – Agenzia Stampa Italia
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