(ASI) Venezia. The show must gone on! Nonostante il Covid-19, Venezia ha avuto il suo Festival. La manifestazione si è potuta svolgere, è la prima kermesse di rilievo internazionale a svolgersi dopo il lockdown e ha cercato di garantire la normalità, con le opportune e dovute cautele.
La 77 edizione non sarà ricordata per la qualità dei film, il glamour, per gli ospiti internazionali, l’afflusso, anzi tutt’altro, ma non si chiedeva di stupire a Venezia, ma di mandare avanti lo spettacolo in sicurezza. Obiettivo raggiunto. E’ sicuramente l’edizione più strana e desolante, per certi versi, con alcuni artisti tesi e con l’assenza giustificata del pubblico delle grandi occasioni. Tuttavia, nel momento storico più critico per il settore cinema Venezia ha cercato di tenere alta la bandiera e con i suoi film ha cambiato un po’ le discussioni degli ultimi anni. Per un momento virologi e politici, si sono messi da parte e fa quasi sorridere la polemica tra il direttore artistico Barbera e l’ad di Rai Cinema Del Brocco sul fatto che i film italiani co-prodotti da Rai Cinema non siano stati adeguatamente valutati dalla giuria. A prescindere dalle valutazioni nel merito, ben vengano questi battibecchi dei tempi ordinari, purché si torni a parlare e a fare cinema. Quest’anno è andata così, e tutti guardino al 2021 sperando di rivedere i veri tappetti rossi gremiti di fan in delirio, con star sorridenti e senza mascherina e tantissimi nuovi film di qualità in sala e in fase di produzione.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia