(ASI) Dopo la commedia “Mamma o papà”, Riccardo Milani, Paola Cortellesi e Antonio Albanese tornano a lavorare insieme in una pellicola molto più riuscita che oltre a farci ridere per quasi tutta la sua durata, nella seconda parte ci pone di fronte a spunti di riflessione ma sempre con estrema leggerezza.
Una coppia di ragazzini, Alessio ed Agnese, appartenenti a due classi sociale completamente opposte inizia a frequentarsi sempre più assiduamente e questo farà incontrare i loro genitori: Monica (Paola Cortellesi) madre di Alessio, donna sguaiata, esuberante ed ex carriera con un marito in prigione che lavora alla mensa degli anziani per sbarcare il lunario, e Giovanni, padre di Agnese che lavora in una think thank per aiutare le periferie urbane e fa la spola tra Roma e Bruxelles per il suo progetto. Entrambi sconvolti dal rapporto nato tra i figli, faranno di tutto per farli allontanare, ma sarà questo motivo ad avvicinali a loro volta instaurando un insolito rapporto. Ed è questo uno dei temi centrali del film: conoscere l’altro, conoscere chi è diverso da noi perché solo la conoscenza può abbattere quel pregiudizio che ogni volta ci creiamo al primo impatto. E spesso la conoscenza non è permessa a causa dell’incomunicabilità tra i vari ceti sociali: in questo caso molto forte il divario sociale tra l’alta borghesia alla quale appartiene Giovanni contro il popolino di Paola Cortellesi. E questo film permette di interrogarci su quanto realmente facciamo per accogliere l’altro, per conoscerlo e rapportarci con chi appunto è diverso da noi. E Milani affronta questi temi in maniera spensierata e leggere ma lasciando nello spettatore un pensiero al quale sicuramente si rivolgerà una volta ritornato a casa.Ma in questa pellicola si ride anche tanto: straordinari e macchiettistici sono i personaggi che circondano i protagonisti della storia, a partire dalle due gemelle sorellastre della Cortellesi, sempre davanti alla TV a vedere Franca Leosini e compulsivamente ossessionate dallo shopping o, meglio, dal furto di prodotti di marca. O Claudio Amendola che interpreta il marito parrucchiere della Cortellesi appena uscito dal carcere e Sonia Bergamasco, la moglie di Albanese ormai residente in Francia dove produce profumi alla lavanda. Ottimo come sempre Antonio Albanese ma la stella del film è senza dubbio lei, Paola Cortellesi, ormai la regina indiscussa della commedia italiana, che nei panni di una coatta borgatara riesce perfettamente a dare carattere ed umanità al suo personaggio e a renderlo credibile in tutte le sue sfaccettature. Un gran successo dunque per questa pellicola che ha vinto ben tre Nastri d’Argento nell’ultima edizione 2018: Miglior Commedia, Miglior Attore comico e Miglior Attrice comica.
Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia