(ASI) Dopo “Saving Mr. Banks” (pellicola che racconta la travagliata realizzazione di “Mary Poppins” a causa delle turbe dell'autrice P.L. Travers) John Lee Hancock porta sullo schermo l’incredibile vera storia di Ray Kroc, il creatore del l’impero miliardario di Mc Donald’s, che di fatto stravolto le abitudini alimentari di un intero pianeta, inaugurando il concetto di fast food.
Siamo nel 1954: Ray Kroc è un venditore di frullatori dell’Illinois costretto a viaggiare tutti i giorni lungo il Midwest nella speranza di piazzarne qualcuno. Un giorno riceve una telefonata che gli stravolgerà completamente la vita: in California, un ristorante di San Bernardino ne ha ordinati addirittura sei, decide quindi lui stesso di consegnarli e giunto in loco, rimane folgorato dall’incontro con i fratelli Mac e Dick McDonald. In apparenza sembra un comune chiosco di hamburger e patatine, ma in realtà i due fratelli hanno inventato un sistema velocissimo per preparare il cibo che attira orde di clienti. I prodotti vengono cucinati come in una catena di montaggio, i costi sono ridotti, il cliente viene servito subito e la qualità dell’hamburger non è minimamente intaccata; Ray vede subito il potenziale del locale e quali potrebbero essere i margini di profitto di un eventuale franchising, dunque convince i fratelli McDonald ad intraprendere l'esperimento insieme a lui.
Inizia così l’ascesa di un personaggio inizialmente empatico al pubblico per la sua caparbietà, ma che a poco a poco si rivela egocentrico e a tratti insopportabile. Nel giro di poco realizza che per la definitiva realizzazione del suo progetto era necessaria l'estromissione dei fratelli Mc Donald dallo stesso (causa le continue limitazioni poste dai 2); decise quindi tramite un business immobiliare di tagliarli definitivamente fuori, riducendoli ad occuparsi soltanto di ciò che accadeva all’interno del ristorante. Ray Kroc riuscì ne suo intento: divenne presidente ed amministratore delegato della società e da quel momento tutti i proventi andarono a lui. Considerando il numero di McDonald’s presenti nel mondo oggi, possiamo evincere come e quanto possa essere cambiata la vita di Kroc.
Dopo averci stregato con Birdman, Michael Keaton torna con una strepitosa interpretazione del magnate americano, descrivendocelo minuziosamente in tutte le sue sfumature.
John Lee Hancock è stato bravissimo nel riprodurre fedelmente gli anni ’50 grazie alla minuziosa cura dei particolari ed è risultato impeccabile nel narrare le vicende di questo straordinario e controverso personaggio ; un plauso doveroso va rivolto allo sceneggiatore Robert Siegel. “The founder” è la storia di un uomo disposto a tutto per raggiungere i propri obiettivi, optando per scelte alquanto discutibili. La pellicola descrive le sfumature “macchiavelliche” di Kroc, portando lo spettatore ad impersonarsi nel protagonista e a porsi l'inevitabile interrogativo “il fine giustifica i mezzi?”.
Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia