(ASI) Un uomo alla guida di un’auto finisce fuori strada a causa della fitta nebbia, nei pressi di Avechot, un piccolo paesino di montagna ormai completamente abbandonato dal turismo.
L’uomo non riporta ferite, ma i suoi vestiti sono completamente macchiati di sangue ed il suo nome è Vogel. Si tratta di un poliziotto che a seguito dell’incidente ha perso la memoria e viene assistito da uno psichiatra che cerca di aiutarlo a ricordare per arrivare alla verità.
Vogel altro non è che un agente speciale arrivato qualche mese prima nel paese per investigare sulla misteriosa scomparsa di una ragazzina di appena sedici anni. Anna Lou, questo il nome della ragazza, ha i capelli rossi, ama i gatti ed è figlia di due persone appartenenti alla confraternita religiosa di Avechot; forse si è allontanata volontariamente o forse è rimasta vittima di un rapimento. La figura di Vogel risulta fondamentale nella ricerca della ragazza in quanto abilissimo nel manipolare l’opinione pubblica attraverso i media. La sua attenzione si concentra presto su Loris Martini, mansueto insegnante di lettere della scuola locale , additato da molti come responsabile della vicenda.
Stupenda come sempre l’interpretazione di Toni Servillo nei panni di Vogel, personaggio egocentrico più concentrato sullo spettacolo attorno alla vicenda che sulla ricerca della verità.
“La ragazza nella nebbia” vede per la prima volta in cabina di regia lo scrittore Donato Carrisi, autore dell’omonimo romanzo pubblicato da Longanesi nel 2015. Apportando poche modifiche alla trama del libro, Carrisi ha metteto l’ottima sceneggiatura di questa pellicola a tratti un po’ lenta, ma estremamente attuale dato che la vicenda presenta analogie a numerosi casi di cronaca nera recentemente accaduti nel nostro paese.
“La ragazza nella nebbia” si può senza dubbio attribuire al genere thriller, un film avvincente che catapulta lo spettatore negli inferi del belpaese e lo lascia col fiato sospeso fino all’ultimo secondo. L'autore e regista oltre a narrare le indagini sulla scomparsa di Anna Lou, focalizza l'attenzione sul circolo mediatico che si impadronisce del paese, i riflettori si accendono su tutto e tutti e saranno in molti a sacrificare la verità pur di ottenere i famosi cinque minuti di gloria.
Nonostante la sua prima esperienza, la pellicola conferma il talento dello scrittore di Martina Franca anche in veste di regista, il suo non è un semplice copia-incolla del libro, ma una trasposizione cinematografica a 360°, ogni minimo dettaglio è curato alla perfezione e i suoi personaggi sono caratterizzati minuziosamente e ricchi di sfumature.
Il resto del cast funziona alla perfezione partendo da Jean Reno, lo psichiatra, Alessio Boni qui nei panni del professor Martini, fino ad arrivare alla cinica Stella Honer, la giornalista a caccia di scoop interpretata da Galatea Renzi.
Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia