(ASI) Due statuette su 7 Nomination. Gli attori non protagonisti riescono a salvare la serata alla storia del pugile Micky Ward, condizionato dal fratello Dickey Eklud, interpretato alla perfezione da Christhofer Bale e dalla madre, Melissa Leo.
Proprio per la forza di questi due personaggi, gli attori hanno avuto uno stimolo maggiore che ha giustamente premiato entrambi. Bale è addirittura dovuto dimagrire 20 chili, ma la sua interpretazione ruba la scena al film e ci fa capire chi era Dickey, che come motivò il fratello a combattere, così ha caricato Bale per l’Oscar. “Non mollare mai” questa è la lezione del film, che ci viene espressa attraverso le parole del suo protagonista Micky e con i fatti anche da suo fratello Dickey. Il titolo tradotto letteralmente indica “colui che combatte” e la differenza tra un vincente e un perdente è che nonostante i colpi che incassi, il vincente continua a combattere per il suo obiettivo. Micky è vissuto sempre all’ombra del fratello, leggenda locale della boxe, che quattordici anni prima batté il famosissimo Sugar Ray. Il tempo è passato e Dickey si è distrutto con il crack, mentre Micky è un pugile perdente, allenato dal fratello e che ha come manager l’autoritaria mamma Alice. Micky si sente in gabbia, non è in grado di vivere la sua vita e intrappolato dalla madre e dall’ombra dell’ex campione Dickey, accompagnato dalle altre sette sorelle, che sono una sorta di coro o di esercito personale di Alice. Il padre, George, capisce i problemi del figlio e cerca di indicargli la via d’uscita che arriva con una ragazza Charlene. Con quest’incontro e con l’ennesima bravata di Dickey, che coinvolgerà un innocente Mickey, quest’ultimo deciderà di staccarsi, ma rivoltarsi contro la famiglia non sarà facile sia per le continue pressioni, sia per quel legame fraterno fortissimo. Avvincente ed emozionante, il film mette in evidenza la durezza della boxe e le conseguenze della droga, dando però una vera lezione di sport e ci proietta ancora in quel mondo della boxe, che ha regalato tante soddisfazioni al cinema. The fighter unisce la tenacia della pugile Hilary Swank di Million dollar baby e la grinta e la forza dell’indimenticabile Rocky. Seppur appassionante e con un finale coinvolgente, non è al livello del film di Stallone, ma si difende bene e trasmette lo stesso spirito vincente, con una differenza però che questa è una storia vera e Micky e Dickey esistono. Per questo sembra il film, almeno nella parte iniziale, un documentario volto a esaltare Dickey, ma che in realtà a tutt’altra finalità e si soffermerà sulle debolezze dell’ex campione. Se amate le storie vere e lo sport è un film da non perdere perché come un perdente può diventare un vincente, così un vero campione si rialza sempre anche con avversari più forti di lui. Voto film: 8.