
Il duca di York dopo numerosi tentativi non riusciti per sconfiggere il suo problema della balbuzia si rivolge a uno stravagante terapeuta che aveva la fama di non fallire mai: Lionel Logue. Lionel (così voleva essere chiamato) nel suo studio non voleva formalismi e imponeva regole precise quali il non fumare (sarà il fumo a condizionare la morte di re Giorgio VI) e l’affidarsi completamente a lui. Piano piano i metodi eccentrici e all’avanguardia di Lionel riusciranno a far superare i problemi al duca per i discorsi brevi, ma muore suo padre Giorgio V. Il fratello David prende il trono, ma si distingue per la negligenza e i cattivi costumi che lo porteranno ad abdicare per sposare la pluridivorziata Wallis Simpson. E così il duca, consigliato da un abile e ben tratteggiato Wiston Churchill diventa re Giorgio VI, per dare continuità e si realizza la profezia di Logue che gli aveva preannunciato che sarebbe diventato più grande. Egli però ha dei segreti che il re scoprirà in seguito, ma potranno questi impedire a un così abile terapeuta di preparare re Giorgio al discorso più impegnativo della sua vita: la dichiarazione di guerra contro la Germania di Hitler? Dolce, intenso, ottima pagina storica il film si addentra nel cuore della vicenda, certo forse è a tratti un po’ lento e ci si aspetterebbe qualcosa in più per così tante Nominations, se vi aspettate qualche colpo di scena questo non è il film per voi, ma se volete capire le dinamiche storiche che hanno poi portato la regina Elisabetta (figlia di Giorgio) al trono non potete perderlo. In Inghilterra diventerà una pietra miliare, ma anche fuori avrà il suo successo, certo i suoi rivali per gli Oscar sono molto diversi e sarà interessante quale vicenda avrà più apprezzamento quella del duca balbuziente diventato re o quella del ragazzino sfigato diventato il più giovane miliardario di tutti i tempi? Re Giorgio VI o Mark Zuckemberg? L’Inghilterra non avrebbe dubbi, ma l’America?
Voto film: 8