Così si legge nel comunicato congiunto tra i sindacati e le associazioni per i consumatori circa la Riforma delle professioni non organizzate in Ordini professionali. Nonostante il riconoscimento di alcune professioni fin'ora escluse dalle regole tipiche dei vari Ordini, secondo le varie organizzazioni rimane alto il rischio di "gestione autoreferenziale e para-corporativa" alle associazioni delle professioni non organizzate.
"Nella convinzione che le esigenze reali del paese sono e restano la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini -si continua a leggere- in un quadro di innovazione e modernizzazione, di liberalizzazione e competitività, di sviluppo e occupazione, hanno accolto con favore la volontà del Parlamento di porre fine a decenni di discussioni e di rinvii riconoscendo per legge il ruolo ed il lavoro di queste centinaia di migliaia di professionisti. Una volontà, inoltre, che dovrebbe porre fine allo strapotere corporativo degli Ordini professionali su un mercato di “servizi sensibili” per gli interessi ed i diritti dei cittadini e dei consumatori. Tuttavia, hanno anche rimarcato le lacune e proposto emendamenti alle forti carenze di una legge che concede di fatto alle libere Associazioni Professionali una totale gestione autoreferenziale e para-corporativa, che esclude qualsiasi forma di confronto con tutti gli steckholders interessati in materia di certificazione della qualità e delle competenze, che introduce una forma invisibile di “tassazione” obbligatoria per i liberi professionisti. Chi ne fa le spese sono sempre i cittadini e i consumatori, privati ancora una volta di garanzie e di tutele".