(ASI) “Perugia siamo noi” questo è lo slogan usato dalla folla di centinaia di cittadini accorsi alle 16 in Piazza IV Novembre per manifestare lo sdegno per tutto quello che è diventato Perugia.
Con cori in stile stadio, fischietti, striscioni, magliette rigorosamente bianche e discorsi, i perugini arrabbiati hanno voluto portare all’attenzione il loro disagio. Giovani, giovanissimi, ma anche adulti e anziani di diverse estrazioni sociali, politiche e culturali si sono uniti in questa bella iniziativa, partita dal basso con migliaia di adesioni su Facebook . Certo poteva esserci un miglior coordinamento, a volte perdeva di stile e non si sono sentite prove di oratoria, ma è comunque un segnale importante, un qualcosa che testimonia che Perugia ancora non è del tutto morto e inerte. Perugia c’è, poi tutto si può migliorare e perfezionare, ma l’importante è che si abbia voglia di cancellare le conseguenze scellerate politiche e sociali che si sono adottate negli ultimi anni. Finalmente una boccata d’ossigeno in centro, attentamente monitorato dalle forze dell’ordine e senza albanesi o magrebini che si accoltellano o sparano. Forse sarà un fuoco di paia, ma ricordiamo una cosa, le rivoluzioni non si fanno con i lumi, ma con la folla e se la folla è unita e ben organizzata qualcosa può davvero cambiare. Un segnale è stato dato, ora è bene continuare e il prossimo appuntamento è sabato prossimo sempre davanti alla Fontana Maggiore alle 17 per un’assemblea pubblica. E’ inutile lamentarsi perché magari ci si aspettava una maggior folla, o un miglior evento, è comunque un gesto significativo, che può diventare importante, ricordate che tutte le grandi rivoluzioni della storia sono iniziate con poche persone, che però hanno incantato le folle. Quindi date il vostro apporto per quel che potete, non dormite, se volete che davvero cambino le cose.