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Perugia e Assisi verso la candidatura a Capitale Europea della cultura 2019

(ASI) Si è tenuta in data 28 aprile presso la Sala Rossa di Palazzo dei Priori di Perugia la conferenza stampa di presentazione della Fondazione PerugiaAssisi 2019.

 

Per l’occasione sono intervenuti il Presidente Bruno Bracalente, attualmente docente di Statistica Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia e Presidente della Regione Umbria dal 1995 al 2005; la Vice-Presidente Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia dal 2004, il Consigliere di Amministrazione Andrea Ragnetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Alitalia dal marzo 2012. Ad intervenire sono stati anche Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria, Vladimiro Boccali, sindaco di Perugia e Claudio Ricci, sindaco di Assisi.

La Fondazione di partecipazione PerugiaAssisi 2019 è stata formalmente costituita il 12 aprile con il compito di governare e definire il processo di candidatura dei due centri cittadini a capitale europea della cultura per l’anno 2019. Il progetto è stato ideato dall’Unione Europea nel 1985 al fine di valorizzare il patrimonio culturale dei Paesi e di rafforzare il senso di appartenenza ad una stessa comunità. Il titolo viene assegnato dalla Commissione europea sulla base della valutazione dei progetti. Nel 2019 sarà il turno dell’Italia assieme alla Bulgaria. Ad introdurre gli interventi dei componenti della Fondazione è stato il sindaco di Perugia, Vladimiro Boccali. A seguire le dichiarazioni del sindaco di Assisi, Claudio Ricci, Catiuscia Marini, Bruno Bracalente, Stefania Giannini e Andrea Ragnetti.

Come ha affermato il sindaco Boccali, “alla base del progetto c’è una scelta strategica di governo delle nostre comunità nell’inseguire la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. E’necessario costituire un nuovo modello di rapporto tra Istituzioni e tra pubblico e privato, scegliere interlocutori privati con i quali svolgere questo percorso per aprirsi a esperienze dinamiche e innovative. Da oggi formalmente parte il coinvolgimento dell’intera comunità- ha aggiunto Vladimiro Boccali- e mi auguro che le forze imprenditoriali intellettuali e giovanili possano contribuire attivamente a questa iniziativa. A proseguire negli interventi è stato il sindaco di Assisi Claudio Ricci, il quale ha affermato che “le grandi idee portano a risultati solo quando sono condivise e a ciò vanno aggiunti l’unione di intenti e una buona comunicazione. Bisogna intendere il progetto come fondazione di una nuova città costituita dalla rete delle città e non ci si deve limitare al raggiungimento dell’obiettivo candidatura ma andare oltre, rendendolo uno strumento al servizio della nostra regione per progetti strategici e di rete.”

Il terzo intervento ha visto protagonista la Presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha espresso la necessità di costruire il progetto tenendo insieme le città candidate (Perugia e Assisi) e l’intera rete del territorio regionale sia dal punto di vista delle iniziative culturali sia della costruzione del progetto stesso. “La Fondazione,- ha aggiunto Catiuscia Marini- grazie al valido supporto dei componenti, ci permetterà di creare relazioni interne con imprenditori, banche, associazioni e relazioni nazionali e internazionali di supporto per realizzare alcuni avvenimenti. L’idea di Capitale della cultura è anche un pezzo del progetto di sviluppo della regione nel suo complesso. Facendo tesoro dell’identità del nostro territorio bisogna, in forma innovativa, definire alcune ipotesi di progettazione.”

A seguire la dichiarazione del Presidente della Fondazione, Bruno Bracalente, il quale ha espresso la volontà di durare in carica fin al 2019 per vincere questa sfida. “E’ l’occasione per uscire dall’ordinaria amministrazione e per guardare al futuro- ha affermato Bracalente- dovremmo puntare lo sguardo anche oltre il 2019, affinché non ci si limiti al grande fuoco d’artificio di grandi eventi per quell’anno, ma si arrivi a progettare  una nuova qualità urbana e una nuova economia della città. Liverpool e Genova, ad esempio, già titolate Capitale Europea, hanno colto questa occasione per un cambiamento radicale. Per riuscire in questo ci vogliono capacità inventiva, capitali e risorse. Noi abbiamo bisogno di un piano strategico Cultura del Paese come motore di sviluppo, ma il nostro successo deriverà dalla costruzione di un nuovo percorso per le nostre città, indipendentemente dall’esito della competizione.

Stiamo già lavorando alla definizione di un Comitato scientifico; presto dovremo scegliere un Direttore artistico che coordini il programma culturale e mettere insieme le Istituzioni per promuovere il piano strategico Cultura. Le iniziative sono già in atto: il 7 maggio è previsto l’incontro con gli operatori e le associazioni culturali dell’Umbria per stabilire il loro contributo nell’articolazione del programma; mentre il 9 maggio (festa dell’Europa) ospiteremo delle città già titolate Capitale Europea che ci spiegheranno i loro progetti e questa sarà occasione di avviamento delle esperienze di scambio.”

Gli ultimi interventi sono stati quelli di Stefania Giannini e di Andrea Ragnetti: la Vice- Presidente ha dichiarato che ci si trova di fronte ad una sfida difficile, “non un progetto importante per Perugia e Assisi ma il progetto della Regione Umbria. Al centro bisognerà porre lo sviluppo e la concezione di dimensione europea: l’ Italia del 2019, infatti, dovrà offrire all’Europa un modello di innovazione  culturale che veda protagonista la comunità che anima il territorio.” Alla nostra domanda relativa allo spazio riservato ai giovani nella realizzazione del progetto la Giannini ha affermato che, essendo Perugia e Assisi città universitarie, i giovani rappresenteranno la sostanza di questo importante lavoro, che li vedrà coinvolti attraverso la loro partecipazione attiva.

In chiusura della conferenza stampa è intervenuto Andrea Ragnetti, definendo un “progetto straordinario” quello che porterà Perugia e Assisi in Europa, “un progetto che non ha una colorazione politica ma emotiva. Per fare un’analogia con il mondo aziendale- ha aggiunto- mi viene in mente che le aziende funzionano bene quando hanno degli obiettivi. La bellezza di questo progetto è che coniuga un’ambizione alta a obiettivi piuttosto stringenti, che cercheremo comunque di raggiungere.” Abbiamo rivolto due domande al Dr. Ragnetti: Accanto a Perugia e ad Assisi vi sono molti altri centri culturali importanti che concorrono alla candidatura di Capitale europea per la cultura 2019 (Amalfi, Brindisi, Lecce, Mantova, Matera, Ravenna, Siena, Urbino, Venezia). Perché, secondo Lei, i due centri umbri sarebbero da preferire agli altri?

“Intanto perché qui si coniugano diverse anime: l’anima della spiritualità di Assisi, quella internazionale di Perugia che ha collegamenti importanti con il resto del mondo; l’anima dell’ innovazione … tutti elementi su cui fare leva per creare un progetto vincente.”

Come pensa che possano contribuire le associazioni cittadine e gli operatori turistici per rendere più competitivo il nostro territorio?

“Chiunque faccia turismo o cultura nella città dovrebbe sostenerci. Il nostro compito è far capire che il 2019 sembra lontano, ma in realtà è ‘domani’ e per questo dobbiamo essere uniti per presentare al mondo una regione e due comuni trasformati.”



 

 
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