(ASI) L’Aquila prima e dopo, il nuovo libro del grande maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin la cui uscita in libreria è prevista per il 5 aprile, sarà presentato in anteprima nazionale all’Aquila martedì 3 aprile alle 17:30. A tre anni dalla terribile distruzione.L’incontro è previsto presso la Sala Conferenze Carispaq “E. Sericchi”, Centro Direzionale “Strinella 88” in via Pescara 2.
Oltre all’autore, interverranno Antonio Del Corvo (Presidente della Provincia dell’Aquila), Stefania Pezzopane (Assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila), Roberto Marotta (Presidente della Fondazione Carispaq), Raffaele Marola (Vice Presidente Carispaq), Carlo Di Stanislao (Presidente dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica”), Valentina Notarberardino (Casa Editrice Contrasto) e Francesca Pompa (Presidente di One Group). Coordina il giornalista Angelo De Nicola.
Il volume, un progetto di One Group pubblicato in coedizione con Contrasto, presenta la toccante testimonianza di un grande maestro della fotografia a tre anni di distanza dalla tragedia. Gianni Berengo Gardin è tornato all’Aquila per testimoniare con le proprie fotografie lo stato in cui è ridotta, una città bloccata e ferita, con un centro storico trafitto da impalcature, nascosto da teli e travi, strade una volta brulicanti di suoni e di vita, ora deserte. Una sezione del libro è dedicata al confronto con le immagini scattate dallo stesso Berengo negli anni precedenti al sisma del 2009.
ll rapporto tra Gianni Berengo Gardin e L’Aquila risale a 16 anni fa, quando il fotografo aveva immortalato il calore della gente e la straordinaria architettura della città. Oltre alla documentazione dello stato attuale della città a tre anni dal sisma, Berengo Gardin in questo volume compie un raffronto duro e inevitabile tra il prima e il dopo. Un atto doloroso, ma dovuto nei confronti di chi quotidianamente vive esiliato dalla propria vita, in un tessuto urbano che non lo rappresenta più.
La cosa più impressionante, racconta il fotografo è “il silenzio che c’è per le strade. Non passa nessuno, non c’è nessuno. Non ci sono i bambini che giocano, le donne che vanno a fare la spesa, la gente che va in ufficio. C’erano solo quattro cani abbandonati che giravano. E io, che sono abbastanza vecchio, mi ricordo a Roma com’era San Lorenzo dopo il bombardamento degli americani. Avevo 14 anni ed era la stessa cosa. I cani randagi che giravano la città abbandonati, le case puntellate e questo silenzio di morte”.
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930. Nel 1963 vince il World Press Photo. Dopo essersi trasferito a Milano si dedica principalmente alla fotografia di reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Nel 1979 inizia la collaborazione con Renzo Piano, per il quale documenta le fasi di realizzazione dei progetti architettonici. Nel 1995 vince il Leica Oskar Barnack Award. È molto impegnato nella pubblicazione di libri (oltre 200) e nel settore delle mostre (oltre 200 individuali).