(ASI) Lettera in Redazione CALABRIA – Quando si dice “noi lo avevamo detto!”, proprio così i “ragazzacci” di Forza Nuova lo avevano detto, anzi spiattellato per tutta Crotone, quando una mattina, era dicembre 2008, la Città di Pitagora si risvegliò più macabra che mai, decine di cartelli sinistri campeggiavano sui miri: “Vendo Rene”, ed ancora “Vendo Occhio sinistro”, ecc. (Iniziativa visionabile su: http://www.youtube. com/watch?v=A-N-WdFW0YI ).
Una trovata che allora, se non agli occhi di chi era abituato a vedere oltre, sembrò esagerata e di cattivo gusto, le polemiche come al solito, coprirono il suo valore di denuncia contro il caro-vita. Nel 2012 la situazione degli italiani è peggiorata, il caro-vita è diventato impossibilità economica a coprire il più elementare fabbisogno giornaliero dell'Italiano medio. Ed ecco! come una doccia fredda arriva quel servizio delle Iene (Italia Uno) nella puntata andata in onda ieri (15 marzo 2012) in prima serata, è ufficiale: la gente per “campare” è disposta a vendersi gli organi. Infatti sono tanti, purtroppo, i giovani italiani che mettono annunci via internet di vendita organi, chi chiede ottantamila euro, chi cinquecentomila, tutti disposti a mettersi in mano ad un macellaio per venire a capo di una disperazione socio-economica dilagante, la stessa che ormai non colpisce più soltanto lavoratori e fasce deboli, ma anche le classi piccole e medio borghesi (ex), un tempo ossatura dell'economia italiana ed oggi in balia di tristi suicidi, come quelli veneti degli ultimi giorni. Quella del 2008 era una iniziativa che aveva valore di carattere nazionale, ma che assumeva un significato particolare, in quella che era la città tra le più povere d'Europa, oggi non più così, ma non perché è stato fatto un passo in avanti, ma perché con l'entrata della Romania in UE, Crotone ha conquistato nella “top ten dei poveracci” qualche postazione, vale a dire che bisogna guardare a chi sta peggio per stare meglio. E' chiaro come la luce del sole, che ci troviamo davanti un fallimento non solo politico, ma più profondo, è il fallimento di tutto il sistema, quello del capitalismo e del neo-liberismo, che ha ceduto il passo al comando della finanza direttamente sulle nazioni. La soluzione è una sola e si racchiude in una ricetta, quella del ritorno alla sovranità monetaria e politica della nazione, ritorno allo stato sociale, nazionalizzazione dei settori strategici per l'economia della nazione e fermare immediatamente le liberalizzazione che regaleranno i nostri ultimi “gioielli” ai speculatori privati ed alle lobby straniere. Avete capito bene, quello che proponiamo è il “protezionismo”, come lo definiscono gli economisti asserviti a Bruxelles, lo stesso che ha regalato la crescita economica del 90% all'Argentina della Kirchner dal famoso default ad oggi, ed ancora all'Islanda ed al Venezuela di Hugo Chávez. Quando piove chi può apre l'ombrello, apriamolo anche noi finché siamo in tempo!
Davide Pirillo
Segretario Regionale
Forza Nuova – Calabria