Ricercato da undici anni, era inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi. Maroni: «Il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro si fa sempre più stretto»
Ricercato da undici anni, era inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi. Maroni: «Il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro si fa sempre più stretto»
«La cattura di Messina è un colpo mortale per la mafia agrigentina». Con queste parole, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, si è congratulato con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, per l’arresto di Gerlandino Messina, inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi, sottolineando che «il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro si fa sempre più stretto». Con l’operazione di sabato scorso, messa a segno dal Gis dei Carabinieri a Favara (Ag), è terminata la latitanza del boss agrigentino, 38 anni, ritenuto il capomafia del capoluogo siciliano dopo l'arresto di Giuseppe Falsone, avvenuto quattro mesi fa a Marsiglia.
Il boss si nascondeva in una palazzina in via Stati Uniti, nella stessa cittadina dove lo corso novembre la polizia aveva scoperto un covo-bunker all'interno di un garage dove lo stesso avrebbe trascorso parte della latitanza.
Messina era ricercato da undici anni con mandato di cattura internazionale.
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