(ASI) Il Codacons ha presentato oggi alla Procura della Repubblica di Grosseto una istanza per l’annullamento dei risultati analitici sui campioni cheratinici e di urine prelevati al comandante Francesco Schettino ed eseguiti dal prof. Marcello Chiarotti.
L’istanza, redatta dal consulente di parte nominato dal Codacons, Prof. Settimio Grimaldi, si basa sulla palese violazione delle disposizioni vigenti in merito alle analisi di laboratorio sulle sostanze d’abuso.
Si legge nell’atto:
“Nelle LINEE GUIDA PER I LABORATORI DI ANALISI DI SOSTANZE D’ABUSO CON FINALITÀ TOSSICOLOGICO-FORENSI E MEDICO-LEGALI Revisione n. 3 dell’ 1 marzo 2010 a cura della Commissione Qualità1 del Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI) Firmate anche dal prof Chiarotti, il paragrafo 6.2.1 “Accettazione di una richiesta di Analisi” recita quanto segue:
“Nel caso in cui il campione biologico sia prelevato da una struttura esterna al Laboratorio è necessario preliminarmente concordare con essa modalità di prelievo e trasporto tali da garantire la catena di custodia. In ogni caso, la responsabilità del Laboratorio in merito al rispetto della catena di custodia è da riferire al momento dell'accettazione dello stesso e alle fasi successive.”
Se questo fosse avvenuto i campioni sarebbero stati posti in contenitori sigillati a prova di contraffazione e non sigillati con il domopak e successivamente posti in busta chiusa controfirmata come dimostrato in foto fatta dal prof. Chiarotti (verbale 1 di consulenza tecnica del 26/01/2012).
La stessa cosa vale per il campione cheratinico: i capelli erano conservati in un foglio di carta assorbente e non in busta sigillata a prova di contraffazione
A causa di ciò e secondo quanto riportato nel paragrafo 6.2.3. delle sopra citate linee guida: “Cause di esclusione e modalità di ricusazione dei campioni biologici”, il prof Chiarotti avendo verificato che i campioni erano sprovvisti della documentazione di catena di custodia e non erano propriamente sigillati, doveva ricusarli e non procedere alla valutazione analitica”.
Da quanto sopra esposto – conclude il Codacons - le analisi sui campioni di urina e di capelli dello Schettino eseguite dal prof. Chiarotti debbono essere considerate nulle, e si deve procedere ad una nuova perizia.