(ASI) Lettera in redazione. La vita non rende conto a nessuno. Dove comincia e dove finisce la vita? Dove comincia e dove finisce l'anima? Non certo nei limitati confini della nostra società perfetta dove sono esorcizzati i fantasmi del dolore e della morte.
Ma la società non è perfetta. La nostra nascosta irriconoscibile felicità. La nostra unica speranza di salvarci la vita!!!...... Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di ciò che accadrà a Frediano Manzi Presidente dell'Associazione Sos Racket e Usura L'usura è un male antico della società, che si verifica ovunque convivano disparità economiche e che si acutizza al crescere di situazioni di bisogno. Si può parlare di tassi usurai quando gli interessi superano notevolmente il tasso ufficiale corrente. La legge 108/96, approvata dopo una ondata di suicidi per usura, stabilisce che il tasso è usuraio quando supera l' 1% dei 18 parametri che trimestralmente vengono aggiornati dalla Banca D'Italia, attraverso la Gazzetta Ufficiale.Una catena di suicidi e di violenze, salita alla ribalta delle cronache negli ultimi anni, ha rivelato la neccessità di una legislazione più accurata, scopo, che, perlatro, non sembra sia stato pienamente raggiunto. La gravissima crisi economica che da alcuni anni flagella l'Italia ha fatto si che moltissimi piccoli industriali, commercianti, artigiani, si rivolgessero agli usurai, trovando sbarrate le porte del normale credito bancario, fin troppo spesso riservato a chi ne potrebbe anche fare a meno. Le banche, perseguendo come unico fine il profitto, non sono orientare a correre rischi eccessivi, sicchè al modesto imprenditore in crisi non retsa- per salvare l'azienda e la famiglia- che ricorrere agli usurai, con l'ottimistica aspettativa di poter superare la crisi. Ma, essendo la crisi dell'economia italiana strutturale e profonda, anche l'immissione di liquidità nelle casse aesauste, spesso non è riuscita a salvare le aziende appesantite, tra l'altro, dagli interessi astronomici richiesti dagli strozzini. E così migliaia di persone hanno visto sfumare i frutti di un'intera vita di lavoro, la casa, l'azienda senza, peraltro, riuscire a liberarsi dal debito e dalla minaccia incombente. Minaccia scaturita dal fatto che, in genere, il mercato usurario è in mano alle ogranizzazoni criminali che, spesso, determinano essere stesse la crisi delle aziende, orrpimendole e taglieggiandole con estorsioni, minacce ed esose prtese di " pizzo". Quella che si innesca è, quindi, una spirale perversa nella quale il singolo non può che uscire schiacciato. L'investimento di profiti illeciti nelle attività di strozzinaggio è, infatti, tra i più sicuri e redditizi in quanto, generalmente, le vittime sono troppo terrorizzate dalle possibili rappresaglie per ribellarsi. Il meccanismo della denuncia scatta quando il soggetto è ormai esasperato ed ha già perduto la più reota speranza di tirarsi fuori dal cicolo vizioso di cui è preda. Un atto di coraggio ne trascina altri e, ultimamente, sono stati troncati numerosi tentacoli, anche se il corpo pulsante delle organizzazioni criminali è ancora vitale e attivo per debellare il mondo dell'usura bisogna agire sulle radici, eliminando la fitta rete di complicità, omertà e timorosi silenzi che ancora ammanta le attività illegali nelle loro multiformi estrinsecazioni. Per uscire da questa palude occorre uno sforzo immane dello Stato e delle Isitutizioni, che restituisca ai cittadini la certezza del diritto, il ripristino della legalità e la fiducia nella tutela dell'incolumità personale. Ma se è lo Stato ad avere la colpa di numerosi suicidi per usura ed estorsione, perchè le vittime non si sentono tutelate?? Frediano Manzi denuncia da anni questo indegno sistema. Questo è il suo terzo sciopero della fame, e stavolta non intende fermarsi. Troppe le mediazioni e troppe le bugie sentite in 20 anni di lavoro della sua Associazione. L'Associazione Sos Racket e Usura è sempre stata vicina alle vittime di usura ed estorsione, la vera antimafia dei fatti, mettendoci la faccia è stata in grado di produrre inchieste, anche pericolose, denunce e arresti. Senza mai pensare all'individualismo o al protagonismo. A differenza di chi dice di fare antimafia, ma in realtà si arricchiscono alle spalle delle vittime, credendo che convegni, scrivere libri e parlare dietro nomi importanti vittme di mafia possa risolvere davvero il problema delle oltre 600 mila vittime di usura ed estorsione che ogni anno finiscono in questo tunnel in Italia. Quando la politica e tutta la classe politica italiana si prenderà davvero la propria responsabilità? La lotta alla mafia non ha colore politico e dovrebbe essere ideologicamente nel cuore di tutti. Il coraggio di Frediano Manzi deve essere il coraggio di tutte le vittime di ribellarsi a questo Stato assente e colluso. Il disincanto disintegratore delle gabbie istituzionali preconfezionate vuole imprigionare le idee e le passioni negli ipocriti e stagnanti comparti della democrazia parlamentari denominati destra e sinistra. Bisogna reclamare una rinnovata volontà unitaria di potenza e la riaffermazione di una presenza e di una cultura identitaria. Destra e sinistra in fondo in profondità sono legate fra loro e non possono seprarsi. Entrambe inserite nella realtà nazionale e con una base sociale, espressione di tutte le classi, fanno parte del sistema economico -politico della democrazia capialista. Mi aspetto di trovare tanti alleati, siamo tutti vittime del sistema e la lotta è anche per noi stessi. E' il popolo che paga, e il popolo che soffre. Allora dimostriamo di essere capaci a fare la rivoluzione, dimostriamo di avere le idee chiare, di vedere lontano. I punti cruciali della protesta sono: 1.il primo problema riguarda l'accesso al fondo per le vittime d'usura che esclude sistematicamente tutte quelle vittime che non hanno partita iva. Resta fuori una galassia intera di persone: casalinghe, pensionati, dipendenti pubblici, dipendenti di aziende private la ratio di questa scelta è legata all'esiguità del fondo che nel 1996 nasceva con una dote di 300 milioni di vecchie lire all'anno. Una coperta troppo corta per garantire fondi a tutte le vittime. Così si fece una scelta di tipo "bancario", dare soldi a chi è in grado di restituirli. Infatti non è una regalia che lo Stato fa ma di prestito a tasso basso di interesse da restituire in 5 anni. In altre parole tra una vittima allo sbando totale e una messa meglio lo Stato difende la seconda e non al prima. Garantisce il garantito. E' vergognoso tutto ciò. 2.Il secondo problema è che anche quei pochi imprenditori che accedono al fondo finiscono per essere strozzati una seconda volta, stavolta per mano dello Stato. Perchè da una parte si incentiva a parole la denuncia, dall'altra la si disincentiva con i fatti erogando i pochi contributi con un ritardo da 3 a 5 anni. Frediano Manzi chiede con la sua protesta che le vittime che hanno diritto a fondi li ottengono non oltre un anno dalla data delle presentazioni della denuncia. La maggior parte degli imprenditori che hannolo strepitoso coraggio di denunciare e che entro 60 giorni dietro parere forevole del Pm che comunica alla Prefettura di essere vittima di usura o estorsione, per avere la provvisionale del 50% del danno subito, mediamente a causa dell'incompetenza e menefreghismo delle Prefetture hanno un riscontro positivo tra i 3 e i 5 anni. Nel frattempo l'azienda devastata fallisce e negli ultimi 10 anni 500 imprenditori si sono suicidati. La richiesta è semplice far ottenere agli imprenditori entro un anno dalla data della presentazione della denuncia la provvisionale del 50%. 3.Il caso Ferrigno. Ferrigno venne arrestato e condannato. Ferrigno è un uomo potente; il porno prefetto Carlo Ferrigno fu il fondatore dell'UCIGOS, indagato per depistaggio della strage Piazza Fontana, indagato per la vicenda GLADIO, questore di Torino, Prefetto di Napoli: praticamente un uomo dei servizi segreti. Un depistatore professionista. Sono mesi che l'Associazione Sos Racket e Usura sta chiedendo inutilmente di istituire una Commissione Parlamentare di Inchiesta per far luce su come siano stati distribuiti i fondi,e visto che il sistema Ferrigno era quello di darli a chi "gliela dava", è politicamente un atto normale andare a verificare come sono stati distribuiti le decine di milioni di euro di fondi da lui erogati, nei tre anni della sua infausta gestione. Ma pare che nel Parlamento Italiano nessuno voglia farlo. Una democrazia per essere davvero libera deve fare in modo che nessun uomo debba più essere priivato della possibilità di lavorare, perchè solo liberando l'uomo dal bisogno lo si rende libero da omertà, complicità e ricatti. L'essere umano pressato dal bisogno non può elaborare stimoli positivi per sè e per gli altri. Un'assunzione di responsabilità collettiva è certamente uno dei primi passi da compiere per contrastare, nel segno del progresso e del cambiamento, ingiustizie, ritardi, squilibri, vecchie e nuove emarginazioni. Purtroppo viviamo in un Paese che si definisce libero, democratico, repubblicano, fondato, come dice la Costituzione, " sul lavoro" e sull'impegno di ognono di noi. Il fondamento essenziale per una vera democrazia consiste nella partecipazione di tutti alla vita politica della propria nazione. Se democrazia significa " governo del popolo ", questo vuol dire che tutti dobbiamo sentirci coinvolti in ciò che il governo fa o decide, negli errori che compie, negli inganni in cui si lascia trascinare, nelle truffe che alcuni suoi rappresentanti tramano ai danni dei cittadini. Invece, spesso prevale il disinteresse, l'abitudine, il " quieto vivere". Vogliamo una società più onesta e giusta, delle Isitutizoni che pensano ai veri bisogni del popolo italiano e invece..Ai governanti deve stare a cuore soprattutto la giustizia, la giustizia distributiva.. È l'attenzione ai problemi urgenti, quali la casa, la sanità, l'occupazione, lo sradicamento della miseria e dell'ignoranza, la prevenzione dal crimine, la difesa dell'incolumità di ogni singolo cittadino, a caratterizzare una politica razionale e responsabile. Occorre moralizzare la politica. Antonella Morsello Volontaria Associazione Sos Racket e Usura e Militante di Forza Nuova. .