(ASI) Lettera in Redazione. La Federazione Provinciale del PSI di Terni ha deciso di commentare gli articoli a firma di Ghino di Tacco per cercare di approfondire e sostenere l’azione politica sollecitata dall’autore degli articoli che sottoponiamo sempre all’attenzione di tutti gli iscritti.
Certamente parlando dei nostri figli come “annoiati” del posto fisso, dopo essere stati apostrofati dai passati governi come bamboccioni o sfigati fa pensare all’incapacità di produrre vere azioni tese a dare risposte concrete al problema dello studio, del lavoro e della casa. Ed è più facile far ricadere le colpe, come se ce ne fossero, sui nostri figli alle prese giornalmente con il disastro di un’economia non prodotta da loro ma ereditata da chi, come in questo momento sta cercando di tamponare la falla prodotta dal passato governo, come il presidente Monti ha fortemente contribuito a produrre.
Lo spunto dell’articolo di Ghino di Tacco ci da’ modo di ribadire che l’azione riformista in Europa e in Italia voluta dal PSE (Partito Socialista Europeo) è fondamentale se si vuole uscire dalla crisi e riprendere a produrre sviluppo. Una ripresa che non può azzerare lo stato sociale e colpire il lavoro a tempo indeterminato facendo vedere che è l’unica ricetta possibile senza andare a colpire le rendite finanziarie, riformare il sistema fiscale, e soprattutto senza sperimentare modelli di welfare sostenibili come il “flexicurity” che intende assicurare a tutti i cittadini dell’Unione Europea un livello elevato di sicurezza occupazionale, vale a dire poter trovare agevolmente un lavoro in ogni fase della loro vita attiva e di avere buone prospettive di sviluppo della carriera in un contesto economico in rapido cambiamento.
La “flexicurity” vuole inoltre sostenere sia i lavoratori che i datori di retribuzione a cogliere a pieno le opportunità che la globalizzazione presenta loro. Essa crea, quindi, una situazione in cui la sicurezza e la flessibilità possono rafforzarsi reciprocamente. I nostri compagni socialisti danesi e svedesi possono essere considerati come gli esempi migliori dei Paesi europei, perché hanno sviluppato, nel loro Paese, una combinazione coordinata di mercati del lavoro flessibili, senza creare problemi di esclusione sociale su livelli differenti.
Ecco perché anche per noi socialisti in Italia è forte il convincimento che non dobbiamo continuare ad apostrofare i nostri giovani con epiteti più o meno offensivi, ma ricercare azioni concrete come per esempio:
1. Forme flessibili ed affidabili (nell’ottica del datore di lavoro e del lavoratore) mediante una normativa del lavoro, contrattazioni collettive, ed una organizzazione del lavoro moderno;
2. Strategie integrate di apprendimento lungo l’arco della vita per assicurare la continua adattabilità ed occupabilità dei lavoratori, in particolare di quelli più vulnerabili;
3. Efficaci politiche del mercato del lavoro che aiutino le persone a far fronte a cambiamenti rapidi, riducano i periodi di disoccupazione ed agevolino la transizione verso nuovi posti di lavoro;
4. Sistemi moderni di sicurezza sociale, che favoriscano un adeguato supporto al reddito, incoraggino l’occupazione ed agevolino la mobilità sul mercato del lavoro.
Questo include un’ampia copertura delle prestazioni sociali, che aiutino le persone a conciliare il lavoro con le responsabilità private e familiari, come per esempio la cura dei figli. Questo è ciò che pensa la Federazione del Partito Socialista di Terni, ed è quello che cercheremo di affrontare anche a livello territoriale ponendo la candidatura del Comune di Terni a sperimentare, qualora il Ministero del Lavoro cercasse interlocutori in tal senso come riferisce in un’intervista il Ministro del Lavoro Fornero, la “flexicurity” del nostro territorio come già nel passato facemmo prima dell’approvazione della legge quadro dei servizi sociali n°328/2000 che riformò i servizi sociali dopo un’attesa più che secolare, visto che avevamo norme risalenti al governo Crespi.
La speranza è che sia il livello nazionale con il Governo Monti ed il nostro livello territoriale (Comune di Tenri, con la Giunta Di Girolamo) non si perdino in sterili polemiche, ma il primo (Governo Monti) definisca l’azione riformatrice dello stato sociale, e il secondo (Sindaco di Terni) si renda disponibile ad attivare mezzi e risorse proprie per sperimentare nuovi modelli come la Flexicurity che appassionerebbe molto di più i nostri giovani che il vedersi apostrofare da epiteti dal Presidente Monti o peggio inascoltati ed ignorati nel nostro territorio.
La Federazione Provinciale del Partito Socialista Italiano.