(ASI) Lettere in redazione . In controtendenza con i dati riportati dalle associazioni vegetariane italiane e dall' Unione Vegetariana Europea sanciti dall'istituto di ricerca AC Nielsen che confermano il trend di costante crescita dei praticanti del vegetarianismo, l'Eurispes pubblica il 27 c.m. un rapporto davvero forzato indicando un calo dei praticanti del 50% rispetto al 2011; cabalistico anche il dato del 43,2% circa la motivazione salutistica di chi si dichiara vegetariano o vegano; irrazionale la motivazione della contrazione del numero dei "non carnivori" imputata alla crisi economica.
" Evidentemente i sondagisti dell'Eurispes ignorano la filosofia antispecista e non violenta del vegetarianesimo e che la quasi totalità dei praticanti è spinta soltanto da una motivazione etica poiché suscitata dalla compassione per la sofferenza patita dagli animali. Quando si acquisisce tale consapevolezza difficilmente la si abbandona, è molto più probabile il procedimento opposto cioè evitare di restare carnivori, - sostiene il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - le previsioni del'Istituto AC Nielsen riportano 30 milioni di praticanti entro il 2050, un italiano su due. Ed ancora quale attendibilità posso avere gli esperti sondagisti Eurispes che, per limitare le spese in piena crisi economica, reputano più conveniente acquistare del filetto prelibato o del pesce pregiato in luogo di una scatola di legumi ? Non vorrei che dietro si celassero le pressioni delle lobby alimentari americane - conclude Stefano Fuccelli - (l’Italia importa carne perlopiù dal Brasile e dall’Argentina) che già hanno "condizionato" gli Stati membri UE unitamente all'EFSA l'Autorità europea per la sicurezza alimentare al fine di non attuare la regolamentazione dei prodotti derivanti da animali clonati , quali carni insaccati e mangimi, malgrado la mortalità di animali clonati sia più alta che la mortalità di animali allevati tradizionalmente o con altre tecniche diverse dalla clonazione. “Manca la volontà politica”, è stato il commento di alcuni europarlamentari, “seppure i sondaggi indicano che la maggioranza dei cittadini europei pretende un’etichettatura dei prodotti ottenuti da animali clonati”.