UN ALBO REGIONALE PER INSEGNARE I LAVORI ARTIGIANALI AI GIOVANI DA UTILIZZARE PER CORSI PROFESSIONALI, PERCORSI DI PRIMA FORMAZIONE E LEZIONI NEGLI ISTITUTI: SE NE E’ PARLATO NEL CORSO DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DA CNA PENSIONATI UMBRIA
PERUGIA, 8 dic 2011 – Corsi professionali, lezioni negli istituti, percorsi di prima formazione anche con il concorso delle imprese e delle organizzazioni sindacali. Saranno questi gli strumenti attraverso i quali sarà utilizzato l'"Albo regionale dei mestieri", che contiene circa 50 nominativi di artigiani umbri andati in pensione che hanno dato la loro disponibilità per trasmettere le proprie conoscenze alle nuove generazioni. Un modo per promuovere, valorizzando e favorendo, le esperienze professionali acquisite e metodologiche didattiche, nonché il ruolo attivo delle persone anziane al fine di dare un orientamento ai giovani disoccupati sulle possibili scelte lavorative.
Di questo si è parlato ieri pomeriggio (mercoledì 7 dicembre) nel corso del convegno, organizzato da Cna Pensionati Umbria presso la sede della Camera di Commercio di Perugia, dal tema "Saper fare ad arte, come trasferire il modello artigiano alle nuove generazioni". Hanno partecipato all'iniziativa: Paolo Arcelli, direttore Cna Umbria; Giancarlo Fucili, presidente Cna Pensionati Umbria; Anna Luisa Doria, coordinatore ambito conoscenza e welfare Regione Umbria; Romano Benini, docente ed esperto delle politiche del lavoro; Roberto Volpi, dirigente scolastico del liceo artistico di Perugia. Presenti anche Giuliano Sorcio, presidente Cna provincia di Perugia, ed Ivano Piersigilli, presidente Cna provincia di Terni.
"Abbiamo realizzato questo albo - ha sottolineato Fucili - con l'intenzione di creare e concretizzare un percorso formativo con le scuole, le istituzioni e l'Ecipa, nostro ente formatore. Nei primi mesi del 2012 lo facciamo diventare operativo con la programmazione di percorsi professionali. Allo stesso tempo stiamo studiando progetti da presentare nelle scuole e vogliamo cominciare una collaborazione con le istituzioni".
Un'idea condivisa da Anna Luisa Doria, coordinatore ambito conoscenza e welfare Regione Umbria, che ha sottolineato l'importanza per i "giovani di ritrovare la manualità. La Regione - ha proseguito - sta intervenendo in più fronti. Due anni fa è stato avviato l'istituto tecnico superiore di meccatronica e si sta pensando di sviluppare attività e percorsi specifici ad integrazione delle scuole. Per il 2012 è stato messo a disposizione un milione di euro in materia di politiche giovanili per attuare tre specifici interventi: la realizzazione di un sistema informativo integrato per i giovani; progetti di aggiornamento e formazione per l'avvicinamento dei giovani ad arti e mestieri della tradizione culturale locale; progetti di valorizzazione della creatività dei talenti dei giovani. Allo stesso tempo abbiamo preadottato un disegno dei legge sulle 'Norme a tutela della promozione e della valorizzazione dell'invecchiamento attivo' che prevede l'utilizzo delle persone anziane come risorsa utile per tramandare i propri saperi ed esperienze professionali. A me pare – ha terminato Doria - che ci siamo le risposte utili da parte della Regione e tutti i presupposti per aprire un dialogo anche con Cna Pensionati Umbria".
Romano Benini, docente ed esperto delle politiche del lavoro, ha sottolineato l'importanza di "saper fare artigianato" in quanto il fulcro del made in Italy è la qualità e il valore dei propri prodotti. E' necessario dare una svolta all'attuale situazione economica che ci contraddistingue e ci pone al "22esimo posto su 27 paesi d'Europa per spese in educazione e formazione sul mercato del lavoro e tagli alla ricerca. Siamo – ha proseguito Benini - gli ultimi in classifica per investimenti nell'orientamento lavorativo. E' importante restituire al lavoro italiano, il cui artigianato è stato un culto fin dal Medioevo, le competenze necessarie. Il Governo ha investito 85milioni di euro nei mestieri artigiani e ha dedicato molti soldi per diffondere l'apprendistato".
Roberto Volpi, dirigente scolastico del liceo artistico di Perugia, ha sottolineato l'importanza dell'educazione artistica per restituire manualità ai giovani. "Abbiamo fatto un'indagine - ha dichiarato - ed abbiamo riscontrato che i diplomati del 2004 e 2005 per il 95 per cento hanno trovato lavoro nei due anni successivi al diploma e nei settori legati all'artigianato come la moda e il settore grafico ma anche come idraulici. La riforma Gelmini ha ridotto le ore di laboratorio da 12 a 3 settimanali e così i nostri giovani non imparano niente. Il lavoro che Cna Pensionati Umbria sta facendo è importante per il bagaglio di competenze che non deve essere assolutamente disperso. 'Sapere e saper fare' - ha concluso - devono tornare ad essere la stessa cosa".
Paolo Arcelli, direttore Cna Umbria, infine, ha parlato di necessità di ritorno al manufatturiero con la riscoperta del lavoro legato ai tempi (come la green economy e le energie rinnovabili). "Il futuro della nostra regione - ha dichiarato - è legato all'artigianato. Chi esce dalle scuole superiori dovrebbe rivolgersi a realtà dove ci sono eccellenze da 'vendere' come l'Accademia delle Belle Arti, il Centro studi del Turismo e l'Università dei Sapori. Si dovrebbe pensare ad un polo e mettere a sistema le cose che sappiamo fare. In questo contesto si può parlare di un turismo legato all'artigianato".