(ASI) L’arrivo della pioggia è importante per salvare le semine primaverili dalla siccità dopo un inizio 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate che mettono a rischio la produzione agricola nazionale.
quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo della perturbazione sull'Italia, anche sul Nord colpito dall’emergenza idrica, con allerta gialla per il maltempo in cinque regioni: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna.
La pioggia – sottolinea la Coldiretti – per combattere la siccità ed essere di sollievo alle campagne deve però durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Una condizione indispensabile per salvare soprattutto oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che si trovano nella pianura padana, dove il fiume Po fa registrare un livello idrometrico di -3,4 metri al Ponte della Becca, ma pesanti anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 6% di quello di Como al 28% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti.
La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana – rileva la Coldiretti – con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia – sottolinea la Coldiretti – resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.
Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – insiste Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.