(ASI) Si è conclusa oggi l'operazione antidroga, condatta a livello internazionale dai militari del GICO - Sez. GOA della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Gruppo di Gioia Tauro, unitamente allo SVAD della locale Agenzia delle Dogane, che ha portato all'imponente sequestro di ben 560 kg circa di cocaina purissima; un'importante successo quindi per la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e della Procura della Repubblica di Palmi.
"La sostanza stupefacente, giunta a Gioia Tauro a bordo delle navi portacontainer che quotidianamente approdano allo scalo gioiese, è stata occultamente prelevata da un dipendente del porto, e trasbordata su un furgone". Così un comunicato delle Fiamme Gialle racconta la brillante operazione. "Successivamente - continua - uscito dagli spazi doganali, il dipendente, dopo aver notato la presenza dei militari della Guardia di Finanza, appostati in attesa del suo passaggio, tentava invano la fuga, cercando di trovare rifugio nell'area portuale. La droga, destinata al mercato italiano, custodita in n. 9 borsoni, all'interno dei quali sono stati rinvenuti n. 464 panetti di cocaina, avrebbe fruttato circa 135 milioni di Euro. Le complesse indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno dimostrato come il modus operandi attuato dai trafficanti sia quello di sfruttare i canali commerciali della merce normalmente importata sul territorio nazionale. infatti, tali traffici ben si "occultano" in carichi di copertura di merce che l'Italia imprenditoriale importa in notevole quantità dal Sud America.L'operazione odierna dimostra ancora una volta come la ‘ndrangheta possa vantare il primato mondiale nell'organizzazione di ingenti traffici di stupefacenti, potendo contare su rodati meccanismi di infiltrazione sia nei porti di partenza che di destino, in modo da spedire e ritirare direttamente gli illeciti carichi di droga. Le investigazioni a cura delle Fiamme Gialle e della Dogana sono ancora in corso. Il dipendente è stato tratto in arresto e associato alla Casa Circondariale di Palmi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria inquirente".