(ASI) Perugia - Il Commissariato di Città di Castello ha concluso in questi giorni una rilevante operazione tesa alla repressione del traffico degli stupefacenti nel territorio altotiberino.
L’attività di indagine, avviata circa tre mesi fa, ha portato all’arresto di un 35 enne e alla denuncia di altri 5 giovani, tutti cittadini italiani e residenti nei comuni di Città di Castello, San Sepolcro e San Giustino.
A seguito di alcune segnalazioni, i poliziotti del Commissariato avviavano un’attività d’indagine sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, dalla quale emergeva un traffico di droga spesso gestito tramite applicazioni di messaggistica on line, con le quali gli acquirenti effettuavano i relativi ordini, anche mediante l’utilizzo di icone di comune utilizzo.
Sulla base di quanto emerso dagli accertamenti, il G.I.P. della Procura della Repubblica di Perugia emanava i relativi decreti di perquisizione.
Proprio a seguito di un’attenta pianificazione dell’indagine la Polizia riusciva ad imprimere un duro colpo e debellare una vera e propria rete di spacciatori.
Infatti, anche a seguito di una serie di attività di appostamento, all’atto delle esecuzioni delle perquisizioni delegate i poliziotti bloccavano il cittadino italiano 35enne mentre effettuava una “consegna a domicilio”, trovandogli addosso circa 50 grammi di cocaina, contenuta all’interno di quarantotto involucri in cellophane termosaldati, nonché diverse centinaia di euro, in banconote di piccolo e medio taglio, provento della pregressa cessione dello stupefacente.
Lo spettro d’azione del 35enne copriva una vasta zona che comprendeva tutta l’Alta Valle del Tevere, da San Sepolcro a Città di Castello cambiando spesso l’autovettura con la quale effettuava le consegne.
Dopo aver bloccato il giovane, gli agenti procedevano ad eseguire le perquisizioni domiciliari nei confronti di altri cinque giovani, nelle cui abitazioni venivano trovate alcune dosi di stupefacente, nonché bilancini di precisione, funzionali alla pesatura della droga in vista del suo confezionamento in dosi.
Al termine delle attività di rito il 35 enne veniva condotto presso la Casa Circondariale di Capanne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre, gli altri cinque giovani venivano deferiti in stato di libertà Autorità Giudiziaria.