(ASI) “Pieno appoggio allo sciopero generale in corso in tutta la valle che sta fermando tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati” è stato espresso da Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale della Fiom.
Il sindacalista appare inoltre estremamente critico nei confronti delle istituzioni, le quali stanno adottando una linea militare per sedare il dissenso in Val Susa: “La soluzione militare decisa dal governo e dalle istituzioni piemontesi – osserva – non porta da nessuna parte. Non si agisce contro un intero popolo, lo sciopero generale della Val Susa è solo l’inizio di una mobilitazione che continuerà e che alla fine riuscirà a farsi valere”.
Le Comunità montane Valle di Susa e Val Sangone commentano le tensioni di questa mattina alla Maddalena: "La necessità di un’azione di forza testimonia il fallimento nella gestione politica di questa vicenda”. “La decisione di aprire formalmente un cantiere per un tunnel geognostico, inutile ai fini della progettazione - aggiungono -, non risponde alle richieste dell’Unione europea”. La maggioranza della popolazione, sottolineano, ha già ribadito la sua contrarietà alla Tav e questa impostazione nei rapporti con il territorio non favorisce la distensione e soluzione dei problemi in campo”. Per questo la Comunità e i comuni coinvolti “chiedono la convocazione urgente di un tavolo politico con il governo per riprendere corretti rapporti istituzionali”.