(ASI) Con l’ultima ondata di maltempo salgono superano il mezzo miliardo i danni subiti dall’agricoltura con nubifragi, trombe d’aria, fulmini, bombe d’acqua e grandinate che hanno colpito le campagne dall’inizio dell’anno. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento alla perturbazione che si è abbattuta a macchia di leopardo nel centro nord con aziende sott’acqua e coltivazioni distrutte.
Il maltempo – sottolinea la Coldiretti - si è abbattuto in una fase stagionale particolarmente delicata con le verdure in campo, i frutteti in raccolta e l’uva pronta per la vendemmia. Se la grandine è l’evento piu’ drammatico per i danni irreversibili che provoca a frutta e grappoli a preoccupare – continua la Coldiretti - è anche l’eccesso di acqua che rischia di far scoppiare gli acini. Gli agricoltori – spiega la Coldiretti - sono al lavoro per verificare la situazione delle coltivazioni e per mettere a punto i necessari interventi colturali per limitare i danni. Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - ad una evidente tendenza al cambiamento del clima con il surriscaldamento che negli ultimi trent'anni ha fatto aumentare di un grado il vino italiano che è anche più vulnerabile alla maggiore frequenza degli eventi estremi che si manifestano con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e violente ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. La vendemmia quest’anno, salvo imprevisti, si prevede con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, con una gara produttiva testa a testa con gli storici rivali francesi. Da nord a sud della Penisola – conclude la Coldiretti – è partita nella prima decade di agosto tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che – precisa la Coldiretti – prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello.