Lo scorso 16 giugno, al termine di 16 ore di trattativa, le Associazioni Datoriali dell’artigianato CNA, Confartigianato, CASA e CLAAI e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL, hanno sottoscritto l’accordo di rinnovo del CCNL Area Meccanica che accorpa i previgenti contratti nazionali dei settori metalmeccanica ed istallazione impianti, orafi – argentieri ed odontotecnici.
Si tratta di una intesa molto importante che rinnova il contratto di riferimento per circa 150.000 imprese e 550.000 lavoratori ridefinendone, dopo oltre dieci anni, anche la normativa contrattuale.
Il significato politico dell’accordo travalica comunque anche l’importanza dei settori interessati.
In primis riconferma la peculiarità e la dignità del modello contrattuale per l’artigianato, che si ipotizzava di standardizzare con una contrattazione unica; in secondo luogo si deve sottolineare la ricomposizione del quadro della rappresentanza sindacale FIOM, FIM e UILM non scontata in quest’ultimo periodo, a testimonianza dell’estrema attenzione del Sindacato nei confronti dei lavoratori delle piccole imprese in genere e dell’Artigianato in particolare.
Sul piano normativo, l’accordo prevede:
la regolamentazione dell’apprendistato professionalizzante per tutti i settori con una durata massima di 5 anni e 6 mesi e con una retribuzione concordata in misura graduale rispetto all’anzianità di servizio partendo dal 70% del salario tabellare di uscita dell’apprendista;
la contrattualizzazione del diritto alle prestazioni della bilateralità e la contribuzione al fondo di assistenza sanitaria, contestualmente all’avvio del fondo;
la disciplina dell’istituto del part-time con la normativa relativa alle clausole flessibili ed elastiche;
la revisione dei contratti a tempo determinato sia in termini di definizione di nuovi limiti quantitativi nell’utilizzo dell’istituto, sia ai limiti temporali con la possibilità della loro ulteriore estensione di 8 mesi al fine di rendere più flessibile la gestione del rapporto di lavoro e di favorire nuove assunzioni;
nella sfera di applicazione è stata riportata la legge 122/92 per la definizione delle imprese operanti nel settore dell’autoriparazione e per il settore orafo – argentiero è stata inserita l’attività di restauro e la costruzione e riparazione di manufatti.
Le Federazioni Regionali di CNA e Confartigianato Imprese dell’Umbria, ribadendo la coesione della rappresentanza del comparto artigiano in Umbria da più di un ventennio, hanno già convocato un tavolo unitario che, tra le priorità da affrontare, prevede in aggiunta all’agenda dei lavori la contrattazione regionale di secondo livello per il comparto stesso.