(ASI) La Brigata Guardia di Finanza di Anagni ha concluso una verifica fiscale nei confronti di una società operante nel commercio alimentari instauratasi nella competente area geografica di vigilanza.
Così comunica il sito istuzionale della Guardia di Finanza tramite una nota: l'azienda apparentemente sana sotto il profilo degli obblighi tributari e commerciali, è risultata fungere da anello di congiunzione in un'associazione a delinguere finalizzata all'importazione di generi alimentari dai paesi dell'unione europea in completa evasione d'imposta.
In sintesi, il soggetto economico ispezionato, orbitato da personaggi abitualmente dediti alla perpetrazione di reati di truffe e tributari, si era interposta in un'articolazione ramificata nel lazio e nella campania, offrendosi a simulare compravendite di merci effettivamente destinate al cessionario finale, il quale, oltre a beneficiare di indebite detrazioni di imposta, poteva operava in via esclusiva sul mercato alimentare piazzando le merci a prezzi altamente concorrenziali creando un effetto distorsivo al mercato.
La condotta criminale scoperta, nota sotto il nome di frode carosello, è risultata artatamente complessa in quanto orchestrata finemente e resa impervia dai superficiali e ordinari controlli in materia fiscale.
La frode si è retta attraverso un impianto contabile fittizio partecipato da società cartiere mediante l'emissione e utilizzazioni di fatture per operazioni inesistenti, oltre ache alla certosina falsificazione di documenti di importazione nonche' appoggiata da partecipazioni di autotrasportatori ignari della maestosità e gravità dell'evasione fiscale passivamente partecipata.
Il sistema di frode si è reso penetrabile soltanto attraverso complesse indagini tecniche di osservazioni, pedinamenti e controlli oltre che a intercettazioni e tracciati di utenze telefoniche.
La frode comunitaria perpetrata nei primi anni di attività verificati è stata seguita da un'attività commerciale residuale tesa alla vendita "in nero" di ingenti quantitativi di derrate alimentari mediante fatture non dichiarate al fisco sottraendo i relativi corrispettivi alla pretesa tributaria diretta ed indiretta.
L'azione investigativa condotta dalle fiamme gialle di anagni ha permesso di disarticolare l'intera associazione criminosa, con l'emersione di reati al vaglio delle autorita' giudiziarie competenti ed il recupero a tassazione di circa 20 milioni di euro con un'i.v.a. evasa di circa 4 milioni di euro e 5 persone denunciate per l'art. 2 e 8 del d.leg.vo n. 74/2000.