(ASI) Con lo sciopero generale del 6 maggio la CGIL contesta anche i tagli alla sanità operati dal Governo, pari tre miliardi nel 2011 e 2012, e lo sollecita invece a rispettare il Patto per la Salute.
La segretaria confederale dell’organizzazione sindacale, Vera Lamonica, sottolinea in particolare la necessità di “stanziare subito i 486,5 milioni previsti per evitare il ‘super ticket’ di 10 euro che altrimenti scatterà da giugno su ogni ricetta, in aggiunta al ticket sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale”.
Un provvedimento del governo, spiega la dirigente sindacale, “necessario anche per completare il riparto del finanziamento sanitario del 2011 come approvato dalla Conferenza delle Regioni in questi giorni”. Ma la sindacalista rivendica inoltre “risorse vincolate alla riorganizzazione e alla riqualificazione dei servizi (in particolare per la riconversione della rete ospedaliera a favore dei servizi socio sanitari nel territorio), scelta necessaria ovunque ma urgente nelle regioni con i piani di rientro, anche per evitare che a pagare siano i cittadini e i lavoratori. Ciò può favorire i percorsi di convergenza verso gli standard assistenziali delle regioni più virtuose”.
Infine serve “adeguare il finanziamento per la sanità, che in Italia è al di sotto della media dei paesi Ocse, e indirizzarlo in modo appropriato per qualificare l’assistenza verso i bisogni dei cittadini, è il modo più serio per contribuire alla difesa e allo sviluppo del welfare e, per questa via, - conclude Lamonica - dare solidità alla crescita del nostro paese”.