(ASI) Tomas Milian si è spento all'età di 84 anni a Miami. L'attore di origini cubane è stato il simbolo di quel cinema italiano che tra gli anni 60' e 70' lo ha visto protagonista indiscusso.
Dopo un'infanzia passata tra il suo paese di origine e gli Stati Uniti, Milian approda per la prima volta in Italia nel finire degli anni 50', entrando piano piano nel mondo del cinema. I primi lavori sono con i grandi nomi del cinema di allora come Visconti, Pasolini Maselli e Sollima. Seppur le sue interpretazioni sono nell'ambito di un cinema "serio" e non popolare non raggiunge una particolare notorietà. Solo nel finire degli anni 60' Milian inizia ad avere i primi e veri consensi di critica e pubblico, grazie soprattutto agli ingaggi nei film Spaghetti-western e nei primi Gialli all'Italiana.
Seppur non ancora famoso, è indelebile l'interpretazione nel film-capolavoro del thriller-giallo "Non si sevizia un paperino" (1972) di Lucio Fulci, dove l'attore interpreta un giornalista di cronaca nera pronto a scoprire il killer di bambini uccisi in uno sperduto paese del sud Italia.
Con l'infiltrazione del genere poliziesco e soprattutto con (la brillante idea) di doppiarlo con la voce "romanesca" di Ferruccio Amendola, Milian diventa la star indiscussa del genere poliziesco. Altre sue interpretazioni le troviamo anche nella "commedia sexy all'italiana" interpretando sempre parti particolari da protagonista.
Con i registi del genere come Lenzi( con Milano odia:la polizia non può sparare, la banda del Gobbo) Martino, Corbucci l'attore cubano raggiungerà la massima popolarità, divenendo con il tempo l'indimenticabile "Er Monnezza".
Con il declino del genere che lo ha reso popolare, anche la sua carriera arriva al tracollo, passando gli anni 90' tra apparizioni limitate in pellicole americane con registi del calibro di Pollack, Scott, Oliver Stone e Spielberg.
Con la riscoperta e rivalutazione del poliziesco ad inizio anni 2000, Milian è ritornato alla ribalta, riscaldando solo una minestra già ben fatta 30 anni prima.
In Italia è ricordato come "Er Monnezza", rozzo, sporco e malavitoso, ma in realtà Milian è stato un grande attore, e lo ha dimostrato in tanti altri film, una carriera che probabilmente meritava qualcosa in più, ma che ha avuto sempre dei limiti per via dei generi in voga negli anni 70' e 80'.
Seppur nato a Cuba, lui si sentiva italiano, dopo tutto il nostro paese gli ha dato tanto quando lui ha dato a noi per le sue indimenticabili interpretazioni. Ci mancherai....
Carlo Sampogna - Agenzia Stampa Italia