(ASI) Perugia. Claudio Ranieri, 65 anni, romano, l’allenatore che l’anno scorso, con il Leicester City, per la prima volta in 132 anni della sua storia, sorprendendo tecnici, giornalisti e pronostici (la vittoria era data a 1/5000), ha vinto la Premier League inglese, oggi a Perugia ha ricevuto, nell’aula magna, affollatissima, dal rettore dell’Università degli Studi, Prof. Franco Moriconi, presente tutto il senato accademico, la laurea magistrale honoris causa in “Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie, preventive e adattate”.
Claudio Ranieri è stato - i meno giovani certo lo ricorderanno - con il n. 3 sulla maglia, il terzino sinistro (oggi si direbbe esterno basso di sinistra) capitano del Catanzaro dal 1974 al 1982, tre campionato in serie B e cinque in serie A, con 225 presenze e 8 gol realizzati
Dopo aver fatto il corso a Coverciano ha intrapreso la carriera di allenatore cominciando con la Vigor Lamezia, poi Cagliari, Napoli, Fiorentina, Roma, Inter e Juventus, in Spagna il Valencia e l’Atletico Madrid, il Monaco in Francia, C.t. della Nazionale in Grecia e il Chelsea e il Leicester City in Inghilterra.
L’impresa compiuta da Claudio Ranieri, vincere un campionato supercompetitivo come la Premier League, contro squadre di grandi tradizioni come il Chelsea ed il Tottenham, ha dell’incredibile e lo si deve, oltre alle capacità professionali del tecnico, anche perché ha saputo applicare innovativi principi scientifici nella metodologia di allenamento con l’impiego di tecnologie all’avanguardia (GPS, NordBord, crioterapia). Dietro la vittoria la scienza dello sport.
Velocità e contropiede e non estenuanti tatticismi e soprattutto rispetto dei tempi di recupero con almeno 48 ore di riposo dopo la gara, e un ulteriore giorno di riposo infrasettimanale, adeguando tempi e modalità di allenamento alle condizioni del terreno.
Il Leicester, nella passata stagione, oltre ad essere stata la società che ha speso meno, è stata la squadra che ha segnato più gol e ha fatto più tiri in porta in contropiede: i suoi giocatori sono stati i più veloci della Premier perché a questo erano stati allenati. Inoltre, i giocatori di Ranieri sono stati quelli che hanno subìto il minor numero di infortuni, pur giocando di più, a causa di un organico più modesto rispetto a tutti gli altri club.
Oltre al monitoraggio dei parametri oggettivi, l’approccio olistico messo in atto da Ranieri ha previsto l’impiego di un questionario giornaliero per valutare lo stato di benessere, o malessere, percepito e adattare gli allenamenti successivi dei giocatori, raccogliendo informazioni anche sul riposo notturno e sul tipo di alimentazione in grado di favorirlo.
L’attribuzione della laurea vuole essere un riconoscimento dell’Università degli Studi di Perugia non solo al tecnico che ha saputo applicare metodologie scientifiche di allenamento, ma anche all’uomo che si è distinto per il rigore morale, la coerenza e l’impegno, sul piano professionale, sociale e sportivo, e nella promozione, nel rispetto e nella diffusione dei valori fondamentali dell’etica dello sport.
Nella lectio magistralis che ne è seguita, il neodottore ha ripercorso le tappe della sua brillante carriera, seppure - peraltro come tutti coloro che svolgono questa professione - caratterizzata da alti e bassi, in un sostanziale equilibrio che per Ranieri rappresenta l’ideale in ogni circostanza, sottolineando, poi, che le forti motivazioni nascono anche dall’empatia, dall’affiatamento, dall’amicizia del gruppo. “Ritengo - ha concluso - che quanto abbiamo vissuto lo scorso anno sia qualcosa di magnifico e di unico, un rapporto splendido tra squadra, tecnico, staff, società e tifosi che è veramente difficile da poter ripetere”. E quest’anno? “Siamo tornati sulla terra, siamo umani”. Con una dignitosa partenza sia in Premier che in Champions League.
Nell’aula, presenti tra gli altri, oltre al sindaco di Perugia Andrea Romizi, gli allenatori Novellino, Colautti e Ravanelli e gli ex giocatori Palanca (amico fraterno di Ranieri dai tempi del Catanzaro) e Vannini. Comotto per il Perugia calcio ha regalato a Ranieri una maglietta dei Grifoni con il n.1.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia