(ASI) Roma, 19 novembre 2015 – La paura di non trovare un lavoro e non avere successo nel futuro, accompagnata dal terrore di non essere al riparo dalle aggressioni nelle relazioni di tutti i giorni.
Sono queste le due più grandi angosce dei giovani italiani fotografate dall’indagine “Diritti inascoltati, cosa ci chiedono i nostri ragazzi”, realizzata da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxakids, in occasione del ventiseiesimo anniversario della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che si celebra il 20 novembre.
La ricerca, che si basa sulle risposte di 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori, è stata presentata questa mattina a Roma, presso l’Istituto Comprensivo Regina Elena, in presenza di istituzioni, docenti e artisti. Oltre al Presidente di Telefono Azzurro, il Prof. Ernesto Caffo, sono intervenuti, tra gli altri, Franca Biondelli, Sottosegretario Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luisa Todini, Presidente di Poste Italiane e Sahra, cantante vittima di bullismo in passato.
Eccone un’anticipazione, la versione integrale sarà pubblicata successivamente. Alla domanda “Quali sono le tue più grandi paure per il futuro” i ragazzi intervistati hanno risposto in maggioranza: “di non trovare lavoro” (37%), “di non avere successo nella vita” (29%), “di non completare gli studi” (16%), “di non riuscire a farsi una famiglia” (10%).
Una visione cupa del futuro a cui si accompagna una grande paura di essere vittima di violenze: 1 su 5 teme di “essere aggredito a scuola” (20%), il 28% teme di “finire in un brutto giro di amicizie”, mentre il 14% di “trovarsi in pericolo per qualcosa che succede online”.
“Le parole dei ragazzi, di quelli che hanno partecipato all’indagine come di quelli che abbiamo incontrato in alcune scuole romane nei giorni scorsi, evidenziano come siamo in un periodo storico di transizione. Ci sono movimenti imponenti di persone che si spostano dai paesi più poveri alla ricerca di migliori condizioni di vita, c’è un cambio di valori e punti di riferimento, una inarrestabile trasformazione dovuta alle nuove tecnologie, tutti segnali di un cambiamento epocale - commenta il Prof. Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro - Molte delle sicurezze che si ritenevano acquisite non ci sono più. Alle paure per gli orrori degli attentati che coinvolgono l’intera società, si aggiungono paure legate al quotidiano, intimamente vissute dai ragazzi, spesso in solitudine”.
Paure angosciose che si traducono in richieste esplicite alle istituzioni. Prima fra tutte la scuola. Alla domanda “Nella scuola che sogni ci dovrebbe essere…” 1 ragazzo su 2 ha infatti risposto “maggiore orientamento al mondo del lavoro” (53%) e “più tecnologia” (51%), 4 su 10 (42%) chiedono “più protezione da violenza e bullismo”, vero e proprio incubo degli adolescenti che ne sono vittima nell’80% dei casi proprio fra i banchi di scuola.
Non solo presidi e insegnanti tra i destinatari delle richieste dei ragazzi italiani, anche la politica ha di che rispondere. Alla domanda su “quali sono i diritti violati in Italia” gli intervistati hanno proseguito sulla falsa riga delle risposte precedenti: 4 su 10 (42%) hanno indicato “avere uguali possibilità per ricchi e poveri”, 1 su 3 (33%) il “diritto ad essere protetti da violenze e abusi”.
Di grande interesse anche la risposta “Diritto a non essere discriminati per la propria nazionalità” (27%), segno che i giovani italiani sono molto attenti a questo tema.
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Il Telefono Azzurro è una onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell'infanzia. L'associazione è stata fondata a Bologna dal Prof. Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile all'Università di Modena e Reggio Emilia.
Telefono Azzurro promuove un rispetto totale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Con le sue attività ogni giorno promuove le loro potenzialità di crescita e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e il percorso di crescita. Ascolta ogni giorno bambini e adolescenti e offre risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali.