(ASI) Roma - Ci risiamo...100 pazienti di cui 44 in attesa di posto letto "ospitati" al PS del San Camillo nella mattinata di ieri, 135 pazienti di cui 51 in attesa di posto letto ieri sera presso il Policlinico Umberto I, 100 pazienti di cui 15 in attesa di posto letto alle h 22 al San Eugenio,
93 presenze di cui 38 in attesa di posto letto al S. Pertini alle h 22, 90 pazienti di cui 34 in attesa di posto letto a Tor Vergata alle 22, 92 pazienti di cui 41 in attesa di posto letto al S.Andrea alle h 22. Per un totale di 620 pazienti di cui 223 in attesa di posto letto!
Ma non era stato sbandierato come un successo, l’accordo tra CGIL,CISL E UIL e Regione Lazio? Dove sono i risultati di quell'accordo? O era solo a uso e consumo per una mera campagna mediatica se non elettorale?.
E’ facile parlare di risoluzione dei problemi laddove ci sono operatori (infermieri e medici) che si trovano in una situazione di stallo tutti i giorni senza che nessuno riesca a trovare una soluzione efficace al problema .
L’accordo siglato il 22/01/2015 riportava idee e progetti in gran parte già presenti in molte aziende (Bed Manager, possibilità di dimissioni 7 giorni su 7, OBI, Reparti a gestione infermieristica) e quindi immediatamente attuabili con un po’ di buona volontà. Malauguratamente a oggi le criticità rimangono tutte.
Purtroppo di accordi scritti ne abbiamo visti tanti in questi ultimi anni, il più delle volte a uso e consumo dei media (soprattutto quando ci sono di mezzo i Pronto Soccorso), e restiamo in attesa che quegli accordi firmati con la Regione Lazio e tanto sbandierati portino a soluzioni concrete a vantaggio dei lavoratori.
L’O.S. Nursind ha indetto il 26 Gennaio c.a. uno stato di agitazione nei Pronto Soccorso di Roma e Provincia ben sapendo che non bastano i soli Stewart.
peraltro formati con un corso di tre giorni e non si sa bene con quali soldi) per “umanizzare” l’accoglienza in una stanza dove a fronte di 20 persone se ne ospitano 56.
Nemmeno l’accreditamento di 400 posti letto alle strutture private può essere vissuto come un rimedio poiché nel pubblico si continuano a tagliare posti letto spostando il problema nelle cliniche private dove ,senza generalizzare, da tempo denunciamo una vera carenza di personale infermieristico , sicuramente più del settore pubblico. Della serie come il problema assistenziale è rimosso nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Servono vere soluzioni per il personale infermieristico e per i degenti che afferiscono a un DEA di II° livello come il San Camillo-Forlanini e dove l’umanizzazione” non può che essere data da trasferimenti eseguiti il più velocemente possibile da Pronto Soccorso a Unità Operativa. Almeno che l’Unita Operativa di cura non diventi il Pronto Soccorso stesso. Dichiarazione di Stefano Barone delegato rsu Nursind San Camillo- Forlanini.
Redazione Agenzia Stampa Italia