(ASI) Si è fermato all’alba di questa mattina, stavolta per sempre, il cuore di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dopo gli scontri dinanzi all’Olimpico del 3 maggio scorso, nei quali era rimasto gravemente ferito da un colpo di pistola sparato da ultrà della Roma.
«Chiediamo che sia proclamato il lutto nazionale», chiede ora Angelo Pisani, difensore della famiglia Esposito e presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli, comprendente il quartiere in cui Ciro lavorava all’autolavaggio, Scampia.
«La morte di Ciro – dichiara l’avvocato – rappresenta il fallimento di uno stato che aveva il dovere di tutelare i cittadini e le manifestazioni sportive in generale. Tutto questo non è avvenuto ed a rimetterci la vita è stato un ragazzo innocente, che da oggi in poi sarà il nostro eroe».
«Aspettiamo – conclude Pisani – di poterlo onorare per l’ultima volta con una cerimonia che convocheremo presso l’Auditorium di Scampia, perché tutto il quartiere possa stringersi intorno a Ciro e alla sua famiglia, che rappresentano dinanzi a tutta l’Italia i valori positivi di Napoli».
Redazione Agenzia Stampa Italia