Gualtiero Bassetti è stato creato cardinale dell’ordine dei presbiteri e l’elevazione di un vescovo alla dignità cardinalizia «riguarda anzitutto la Chiesa di Roma – ha detto il Papa –, ma interessa pure l’intera comunità ecclesiale: chiameremo a far parte del Collegio dei Cardinali alcuni nostri Fratelli, perché siano uniti alla Sede di Pietro con più stretto vincolo, divengano membri del Clero di Roma, cooperino più intensamente al nostro servizio apostolico». La Chiesa perugina dopo più di 160 anni ritorna ad avere un cardinale arcivescovo. Era il 19 dicembre del 1853 quando l’allora vescovo di Perugia Gioacchino Pecci, il futuro Papa Leone XIII, fu creato cardinale.
La fortissima emozione è accresciuta ancor di più quando Papa Francesco, dopo aver dato al cardinale Bassetti lo zucchetto e la berretta color rosso porpora e l’anello cardinalizio, gli ha assegnato il “titolo” di una chiesa di Roma, «quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell’Urbe», la basilica di Santa Cecilia in Trastevere, il cui titolo fu dell’indimenticabile e molto amato cardinale di Milano Carlo Maria Martini. E questo è stato per l’arcivescovo di Perugia un ulteriore segno della stima che il Santo Padre ha per lui.
I millecinquecento fedeli perugino-pievesi giunti a Roma di buon mattino per condividere con il loro cardinale arcivescovo questo evento storico per la Chiesa diocesana e per tutta l’Umbria, avranno modo di salutare il loro Pastore incontrandolo nel pomeriggio nella chiesa romana di San Gregorio VII. Ma l’abbraccio più caloroso e grande che la comunità diocesana perugino-pievese riserverà al suo cardinale, sarà nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, domenica 23 febbraio, alle ore 17, con la solenne concelebrazione eucaristica nel corso della quale l’arcivescovo Bassetti pronuncerà la sua prima omelia da porporato.
Foto: News Cattoliche e MCL di Pisa
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione