(ASI) Terni. In mezzo alla crisi c'è chi resta a galla e riesce ad andare avanti con discreto successo. E' il caso di un wine bar della Conca che, malgrado i tempi, non manca di clientela. Bene, diremmo. E invece no, perché propria una clientela assidua avrebbe suscitato l'ira funesta degli abitanti della zona che, con tanto di comitati di quartiere e frequenti chiamate alle forze dell'ordine, starebbe cercando di far sloggiare locale e avventori.
"Tutto in regola, dalla A alla Z” Commenta Angelo, il titolare, visibilmente seccato dalle polemiche dei residenti “I documenti e le autorizzazioni ci sono e qualsiasi contestazione cade nel vuoto”. In effetti il nocciolo della questione non sarebbe la licenza d'esercizio, ma il caos che i residenti troverebbero al loro risveglio. Secondo alcuni di loro, che preferiscono restare anonimi, l'inciviltà “di ragazzi, molti dei quali giovanissimi, ci ha spinti all'esasperazione. Lei come si sentirebbe ad alzarsi la mattina e a trovare il tettino dell'auto pieno di bicchieri e magari con lo specchietto che penzola?” Il braccio di ferro tra i gestori del wine bar e la gente dell'isolato va avanti da un po' , pare però senza la possibilità di arrivare ad una conclusione pacifica e che accontenti le due parti. Da un lato c'è desiderio di rispetto, dall'altro un esercizio che tenta di andare avanti in un momento piuttosto “nero”. “Non sono responsabile del comportamento della clientela; rivolgendomi a persone adulte chiedo che si atteggino in modo civile ma poi oltre che posso dire?” continua Angelo. “Nel locale il rispetto lo pretendo, ma quando escono in strada la mia 'autorità' si esaurisce”. Per avere un'idea più chiara della situazione non ci resta che guardare con i nostri occhi ciò che accade nella via, un sabato sera qualunque. La realtà che ci si para davanti è ai limiti del paradosso: l'inserviente del bar, spazzando, si raccomanda con alcuni clienti di “usare il cestino”. Sarcastica la risposta: “lascio la bottiglia qui (tettino dell'auto, nda) la prendi tu dopo”. E alle finestre del palazzo di fronte volti sfuggenti, una persona al cellulare. Poco dopo la pattuglia della municipale arriva e la folla si disperde. La vicenda assume contorni più chiari, adesso. Quando si dice: “la verità è nel mezzo”: tra i due litiganti c'è la poca educazione di altri, mancanza di senso civico che non si può attribuire a nessuno al di fuori di chi usa la strada come discarica.
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