(ASI) Nonostante la pioggia battente che imperversava stamani in Piazza San Piero in Roma, molti erano i fedeli che hanno comunque voluto presenziare all'incontro con Papa Francesco che nell'Angelus di questa mattina spiega il capitolo 15 del Vangelo di Luca, incentrato sul tema del perdono, partendo dal pastore che perde la propria pecorella alla donna che perde la propria moneta fino al figlio "prodigo";
qui il Santo Padre si sofferma sulla gioa di Dio che deriva dal perdono e a tal proposito dice: "la gioia di Dio è perdonare! E’ la gioia di un pastore che ritrova la sua pecorella; la gioia di una donna che ritrova la sua moneta; è la gioia di un padre che riaccoglie a casa il figlio che si era perduto, era come morto ed è tornato in vita, è tornato a casa. Qui c’è tutto il Vangelo... c’è tutto il Cristianesimo! Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo”! Al contrario, la misericordia è la vera forza che può salvare l’uomo e il mondo dal “cancro” che è il peccato, il male morale, il male spirituale. Solo l’amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nel cuore e nella storia. Solo l’amore può fare questo, e questa è la gioia di Dio" - poi prosegue ndr - " Ognuno di noi, ognuno di noi, è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica, il Padre non ci abbandona mai. E’ un padre paziente, ci aspetta sempre! Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna. E’ in festa perché è gioia. Dio ha questa gioia, quando uno di noi peccatore va da Lui e chiede il suo perdono." Parole che portano alla riflessione fondamentale riguardo l'essenza dell'essere Cristiani, perchè come spiega Papa Francesco, bisogna avere misericordia, saper perdonare il prossimo, e non giudicare, perchè chi non sa perdonare e giudica il prossimo rischia di restare fuori dalla casa del Padre, poi prosegue, " Se nel nostro cuore non c’è la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti, perché è l’amore che salva, non la sola pratica dei precetti". Ma Papa Bergoglio ormai si sa che non si limita a parlare ma dimostra lui in prima persona di credere in ciò che il Signore ci insegna e allora ecco l'invito ai presenti di osservare un momento di silenzio e pregare per una persona che in qualche modo ci ha fatto del male o con la quale ci si trova in contrasto, ancora una volta il Vescovo di Roma entra in contatto con i fedeli e condivide con loro ogni istante ogni cosa, non si limita ad essere un semplice oratore o a fare omelie che poi si perdono nel vento, la sua semplicità, la sua capacità di scendere tra la gente fa si che questo Papa riesca ad entrare nei cuori anche di chi non crede, salvando così anche una Chiesa che da troppo tempo ormai non era più in grado di portare Dio nei cuori ma soprattutto di stabilire contatti concreti con un popolo che sempre più spesso si avvicina all'avidità e all'egoismo e si allontana da Dio che è amore, forse perchè a volte è più facile cercare una scusa piuttosto che fermarsi a riflettere sui propri errori.
Erika Cesari - Agenzia Stampa Italia