Durante una cerimonia tenutasi il I Giugno nella Sala dei Notari, il Primo Cittadino ha ricordato ai bimbi "siete perugini (...) Perugia è una città con una forte vocazione internazionale ed è tradizionalmente attenta al tema dei diritti".
L' ufficialità dell'evento è stata suffragata da due lettere, una del Presidente della Camera Boldrini, l'altra del Ministro per la Cooperazione Cecile Kyenge, quest'ultima si è rivolta sia al sindaco sia ai beneficiari della cittadinanza.
L' iniziativa, tuttavia, ha suscitato qualche mal di pancia tra le opposizioni. In un comunicato congiunto, Emanuele Prisco (portavoce di Fratelli d'Italia Umbria) e Stefania Verruso (presidente regionale de La Destra) hanno contestato la linea di Boccali, sostenendo che l'amministrazione starebbe "anticipando le intenzioni del Ministro Kyenge e varando lo ius soli in salsa perugina".
Sul tema dell'accoglienza i due dirigenti non esprimono un no tout court, ricordando tuttavia come la cittadinanza debba essere "voluta, richiesta, ambita e sudata, non può essere automatica e non è una questione di razza o di territorio, ma di scelta e di rispetto di usi, costumi, tradizioni e regole del paese ospitante ".
Quanto alle scelte e alle posizioni della sinistra sul tema dell'integrazione in ambito locale e nazionale, Prisco e Verruso ricordano che uno dei primi step dell'integrazione sia il rispetto delle regole: "L'ideologia ha già fatto troppi danni a Perugia e all'Italia. Un pò di serietà non guasterebbe, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti criminosi."
Marco Petrelli-Agenzia Stampa Italia
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