(ASI) Roma è pronta ad accogliere la terza edizione della Marcia per la Vita, che si terrà nella Capitale il prossimo 12 maggio, con partenza alle ore 9.00 dal Colosseo ed arrivo a Castel Sant’Angelo. Il sostegno e le adesioni giungono copiose, a testimonianza del fatto che l’evento sta assumendo sempre più ampie dimensioni, malgrado la scarsa attenzione da parte dei media.
Le associazioni del laicato cattolico italiano che hanno annunciato la loro presenza si contano a decine, ma non manca anche l’adesione di importanti realtà pro-life straniere. Alcuni, pur di non mancare, affronteranno un viaggio transoceanico. È il caso, per esempio, di due famose attiviste americane. Interverranno e marceranno a Roma Jeanne Monahan, portavoce della March for Life di Washington e Lila Rose, presidente del gruppo Live Action, tra i principali avversari del Planned Parenthood, quel piano internazionale, per il quale si adoperano diverse organizzazioni “mondialiste”, che si propone di pianificare il numero di nascite nel pianeta. “La presenza di queste due grandi figure di spicco delle battaglie pro-life americane - si legge in un comunicato degli organizzatori della Marcia per la Vita - contribuisce a dare alla Marcia per la Vita italiana un respiro internazionale, inserendola così nel contesto delle medesime mobilitazioni che avvengono da anni in tutto il mondo”.
Jeanne Monahan, classe ’73, anno in cui negli Stati Uniti per la prima volta una sentenza di un tribunale rese legale l’aborto, è da poco diventata presidentessa della March for Life. Nel gennaio scorso l’attivista americana è riuscita a mobilitare mezzo milione di persone, gran parte delle quali giovani, scese per le strade di Washington per manifestare il proprio sì alla vita.
Lila Rose, nata nel 1988, con la sua Live Action prova ad educare l’opinione pubblica americana circa la cruenta pratica dell’aborto. Recentemente, le è stato dedicato un lungo servizio da parte della Cnn. Tra le altre personalità di spicco che interverranno alla Marcia per la Vita di Roma - annunciano gli organizzatori - vi saranno anche Nicholas Windsor, figlio della duchessa di Kent e nipote della regina Elisabetta e il dottor Dor, storico medico militante pro-life francese, finito pure in carcere per la sua lotta all’aborto.
Sostegno e adesione che arriva anche da parte dell’episcopato e della Curia romana. Tanti prelati, vescovi e cardinali hanno espresso parole di sostegno nei confronti della Marcia. Si registra in tal senso l’adesione del cardinal Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. “Credo che in alcuni Paesi ci sia grande esitazione da parte dei prelati a coinvolgersi in manifestazioni pubbliche. Quasi fosse percepita come una sorta di attività politica, inadatta al ruolo di ecclesiastico”. Ma Burke fa una valutazione diversa: “Non si tratta di un’adesione politica nel senso di essere a favore di questo o quel candidato, non è partigianeria: è un bene che unisce tutti”. “A mio avviso - afferma il porporato - è un problema di bene comune, di dare testimonianza in favore del bene comune”.
La sera prima dell’evento, sabato 11 maggio, alle ore 21 presso la Basilica dei SS. Apostoli, il cardinale Raymond Leo Burke presiederà una solenne veglia di preghiera.
Federico Cenci – Agenzia Stampa Italia