Il Bosco Didattico di Ponte Felcino è stato la meravigliosa e naturale cornice di un laboratorio fotografico condotto da un fotografo, da operatrici della salute mentale della Cooperativa Borgorete e da un'esperta di educazione ambientale. Franco, Rita, Giacomo, Cecilia, Claudia, Maurizio, Rita, Antonio, Paola, Sara, Laura e Mario, hanno utilizzato la tecnica fotografica e lo scenario naturale del Bosco Didattico come strumenti alternativi e di facilitazione nella mediazione con la realtà. Sono nate così le immagini ora in mostra e le storie, le poesie, le frasi che le accompagnano. Presenti all’inaugurazione il Vicesindaco di Perugia Nilo Arcudi che ha dichiarato "Le persone e il territorio sono i protagonisti di questa mostra fotografica: scatto dopo scatto, è possibile comprendere quanto sia forte il legame tra il territorio, e tutto ciò che esprime, e quanti si mettono in relazione con esso. Dietro a ciascuna foto c'è una storia, umana e di vita, di cui tutti noi dobbiamo farci carico, con un atteggiamento costruttivo e partecipativo.
Uno degli obiettivi di questa amministrazione comunale è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, di saper intercettare le nuove esigenze, le nuove domande che la società moderna pone di fronte. Il sociale è da sempre uno dei settori prioritari d'intervento e di investimento e anche in questo difficile momento di profonda crisi economica, la giunta comunale ha fatto delle scelte precise: innanzitutto, di non arretrare nei servizi e nella tenuta della coesione sociale. Ma occorre anche ripensare nuovi modelli di relazione fra pubblico e privato. La cooperazione sociale, in questi anni, ha dimostrato grandi professionalità, ha messo in campo servizi di livello e ha saputo reggere, meglio di altri, gli effetti della crisi economica. Continueremo a dialogare con questo pezzo di mondo, rafforzando legami ed esperienze".
Presente anche Roberto Leonardi del Consorzio abn, titolare del progetto, che ha ribadito come non solo il lavoro, strumento essenziale per l’affermazione della dignità e dei diritti di chi soffre un disagio, ma anche la bellezza, l’arte, un contesto accogliente, siano la via migliore per l’affermazione dell’individuo e per la crescita sua e di tutta la comunità.
Il Bosco Didattico si è rivelato non solo un posto in grado di offrire lavoro (il Consorzio abn che ne cura la manutenzione vi conduce numerosi inserimenti lavorativi di persone con disagio sociale) ma un posto in grado di favorire ed aumentare la capacità di esprimersi, di creare e di comunicare dei partecipanti al progetto. Un arricchimento per tutta la comunità!