“Un poco alla volta – scrive Carlo Fabrizio Carli nella nota critica in catalogo (Edizioni Noubs) – Ianni è venuto recuperando la presenza e il ruolo del quadro, della pittura, al punto di accedere ad un magari sintetico linguaggio pittorico-figurale”. Le composizioni di pesci sono quasi tutte su fondo bianco e riportano particolari fotografici relativi a esperienze di pesca fatte in passato dall’autore nell’Adriatico. Si tratta di “Nature morte”, e gli elementi che le compongono sono dipinti ad acrilico bianco su pelliccia sintetica. Una pellicola di nylon trasparente fascia questi lavori come un “sottovuoto”, che ne volesse conservare la freschezza. Altre composizioni di pesci sono dipinte su tela, ed hanno la cornice scolpita, come le opere del ciclo “Perimetra” e dei “Materiali del sogno”, che vanno dal 1993 al 2009. I ricordi in pelliccia hanno caratteristiche analoghe a quelle delle “Nature morte”, ma rappresentano alcune vedute notturne di Pescara, con un baluginare di luci su fondo nero.
“Si attiva qui – annota ancora Carli – l’emersione delle memorie esistenziali: il mare, la spiaggia, la riviera adriatica. Una vera e propria recherche; basti pensare al vago e lirico riflettersi in acqua delle case illuminate nottetempo (il dantesco “tremolar della marina”), affidato al registro della descrizione pittorica; o ancora alle guizzanti composizioni di pesci: e qui l’artista può pure allacciare i contatti con una tematica rituale della natura morta. Ma l’osservatore attento vi scorgerà pure la traccia di più recenti esperienze di vita”.
Catalogo con testo critico di Carlo Fabrizio Carli, edizioni Noubs.
Luogo della mostra: Pescara, Fondazione Edoardo Tiboni, Mediamuseum (Piazza Emilio Alessandrini 34).
Inaugurazione: 9 gennaio 2013, ore 17.00
Durata: fino al 23 gennaio.
Ingresso libero.
Orario: aperta dal lunedì al sabato 10.30-12.30; 17.00-19.00
Catalogo in mostra.
Informazioni: Fondazione Edoardo Tiboni, Mediamuseum:+39 0854517898, +39 0854517909 (fax) , Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.mediamuseum.it
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