(ASI) Si è svolta questa mattina a Roma, la prima edizione della Run for Autism, gara podistica nata per sensibilizzare l’opinione pubblica al tema dell’autismo, un disturbo delle funzioni cerebrali che colpisce migliaia di nuovi nati ogni anno.
Promotore della manifestazione l’associazione benemerita Progetto Filippide che si occupa di integrare e includere socialmente ragazzi e ragazze affetti da autismo attraverso lo sport, in particolare attraverso la corsa di lunga distanza. La manifestazione è stata organizzata insieme a diverse società sportive della città, con la collaborazione di Roma Capitale e sotto il patrocinio del Parlamento e della Commissione europei. Decine di volontari della Protezione Civile e del mondo scout ne hanno garantito il suo tranquillo svolgimento.
Più di mille partecipanti, un risultato oltre le aspettative per una prima edizione preparata con pochi mezzi a disposizione ma tanta buona volontà.
Duecento atleti autistici provenienti da tutta Italia, hanno corso insieme agli altri sportivi presenti e alle tante di famglie che hanno preso parte alla gara non competitiva di 2 km.
L’evento era stato preceduto da una conferenza stampa tenutasi presso il Senato della Repubblica che ha scatenato, finalmente, una grande eco sui media nazionali. Nonostante gli impressionanti dati epidemiologici sull’autismo e gli ingenti costi sociali e sanitari derivanti - sebbene non esistano studi precisi al riguardo, l’opinione pubblica continua a mantenere ai margini del suo discorso quella che è stata definita la malattia del secolo. Le recenti scoperte scientifiche hanno rivelato la quasi certa origine genetica senza tuttavia individuarne i meccanismi eziologici.
In una mattinata fredda, scaldata a tratti da un timido sole, il celebre comico Antonio Giuliani e la showgirl Milena Miconi hanno dato il via alla gara. In testa ai più forti è partito Giorgio Calcaterra, campione mondiale di Ultra Maratona, tagliando per primo il traguardo. Gli atleti dei gruppi sportivi dell’esercito e dell’arma dei carabinieri si sono piazzati ai primissimi posti, mentre il campione olimpico Valerio Aspromonte ha preferito mischiarsi tra bambini e genitori nella non competitiva.
Finalmente si parla di autismo, pubblicamente, con la leggerezza di una festa di sport aperta a tutti, soprattutto a tanti ragazzi autistici e alle loro famiglie che da oggi hanno una data importante da segnare sul calendario.
Roma è stata la prima grande capitale a ospitare un evento di questo tipo e gli organizzatori si augurano che in futuro, altre città importanti possano seguire l’esempio. Con la speranza che un giorno, non servirà più correre per l’autismo, ma per il semplice gusto di farlo.
Fabrizio Torella – Agenzia Stampa Italia