Tale battaglia trae origine dal fatto che, nonostante il Tribunale per i Minorenni di Firenze, nel 2010, abbia disposto l’affidamento del minore in questione ai Servizi Sociali, lo stesso diede anche loro il preciso incarico di porre in essere interventi di sostegno e controllo finalizzati anche al recupero della capacità genitoriale degli stessi genitori. Ebbene, ad oggi, di tutto questo pare non esservi traccia.
Non vi è dubbio che, in certi casi sia opportuno, per un bambino, essere momentaneamente affidato a strutture terze rispetto alla famiglia di origine: ma è altresì vero che esso poi non possa essere abbandonato ad esse.
E che il personale ad esse preposto debba porre in essere tutti i protocolli terapeutici e di sostegno possibili per mantenere, recuperare o migliorare il rapporto tra il bambino ad essi affidato ed i suoi genitori.
Ciò nel pieno rispetto del diritto naturale alla genitorialità, che dovrebbe essere garantito anche attraverso un controllo stretto e costante sull’operato dei Servizi Sociali che, invece, nel tempo, si sono visti aumentare a dismisura i loro poteri discrezionali, a discapito della serenità delle famiglie ed, in particolare, dei minori ad essi affidati.