L'inizio dei lavori è previsto per il pomeriggio del 14 novembre. Libero, uno dei pochi giornali ad occuparsi del caso, fa l’elenco dei partecipanti confermati. Tra gli italiani che contano figurano, oltre a Monti, i tecnici della sua squadra: il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il duo Elsa Fornero e Paola Severino, il titolare dell’Istruzione, Francesco Profumo (ma se dal suo entourage dicono che in agenda non vi è nulla del genere). Era stata invitata anche il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, ma pare sia l’unica ad avere declinato l’invito. Ci sarà, invece, Giuliano Amato, indicato nei documenti ufficiali come presidente della Treccani. Il quotidiano ricorda anche che nessuno degli altri presunti partecipanti (la Gruber, Enrico Letta) ha voluto confermare la presenza. Infine, fa l’elenco di quelli che potrebbero andare: forse Emma Bonino (membro), di sicuro l’ex sindacalista della Cgil e numero uno delle Ferrovie Mauro Moretti, Alberto Nagel, ad di Mediobanca, Angelo Cardani diAgcom, Federico Ghizzoniad Unicredito, Enrico Cucchiani di Intesa, Fulvio Conti dell’Enel, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola, il neo presidente della Cir, Rodolfo De Benedetti, in forse il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco e Gabriele Galateri. Nella lista figura anche Enrico Mentana. Costo preventivato: oltre 100mila euro per circa 80 persone.
Le riunioni del Gruppo Bilderberg avvengono, per inviti, annualmente: in resort o alberghi superlusso. Il nome del gruppo è preso dall'hotel nel quale si riunì per la prima volta, nel lontano 1954. I nomi dei partecipanti sono resi pubblici attraverso la stampa ma la conferenza è chiusa al pubblico e ai media. Le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno. Di solito però da queste segretissime riunioni scaturiscono decisioni che poi vengono attuate all’esterno dagli influenti personaggi che ne fanno parte.
Stavolta, secondo le ricostruzioni di Libero, al centro della discussione ci sarebbe il commissariamento dell’economia di Grecia, Spagna e Italia. Così stando le cose, Roma starebbe vivendo la beffa di ospitare nel proprio seno una serpe pronta a mordere.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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