Per cui per vi riportiamo queste notizie che ci sono arrivate in Redazione e le sottoponiamo liberamente all'attenzione del lettore.
CASAPOUND ITALIA RICORDA L'EROE MUTI San Donà di Piave.
“GIM DAGLI OCCHI VERDI. ETTORE MUTI: PRESENTE” Con questo striscione, affisso nella notte tra il 23 e il 24 Agosto lungo la bretella, all'altezza del sottopassaggio di San Donà di Piave, i militanti di CasaPound hanno voluto ricordare il sessantanovesimo anniversario del vile assassinio di Ettore Muti, ucciso il 24 agosto 1943 a Fregene dagli sgherri del neonato governo Badoglio. Il Ravennate Muti, nato nel 1902, nella sua pur breve vita fu soldato esemplare, aviatore straordinario, esempio mai eguagliato di coraggio e dedizione alla Patria. Ardito nella Prima Guerra Mondiale a soli 14 anni, fu legionario accanto a D’Annunzio nell’impresa fiumana. Di lui il Vate disse: “Voi siete l’espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un’offerta senza misura, un pugno d’incenso sulla brace, l’aroma di un'anima pura.” Soprannominato dal Poeta Gim dagli occhi verdi, Ettore Muti partecipa alla Marcia su Roma e, quando se ne presenta l’occasione, conferma ogni volta le sue spiccate qualità militari. Ancora oggi detiene il record italiano di medaglie conquistate in azioni di guerra. Il 20 agosto del 1943 Badoglio definisce Muti “una minaccia.” Quattro giorni dopo lo uccideranno, in circostanze mai del tutto chiarite, i carabinieri mandati a casa sua dal nuovo governo. CasaPound ritiene giusto ricordare l’uomo, il milite, l’eroe Ettore Muti, la prima simbolica vittima della guerra civile che in seguito avrebbe dilaniato questo Paese. Vittima degli intrighi di palazzo e dell’odio politico. Tanti giovani cadranno, dopo di lui. E i germi di quell’odio inquinano ancora la vita politica di questa Italia. La sua figura e la sua morte siano da monito e da esempio. Perche’ si ricordi un grande italiano. Che non fu mai “una minaccia” per quell’Italia che amava e per la quale ha dato la vita. CasaPound Italia Venezia
PREDAPPIO, AGOSTO 2012 - Ringraziamo tutti quei Crotonesi (molti) che hanno contribuito con le proprie offerte alla messa in posa di una targa marmorea nella tomba mausoleo di Predappio (FC), dove riposa Benito Mussolini. La targa commemorativa recita testualmente: "A S.E. Benito Mussolini, i camerati di Crotone ad eterno ricordo - MMXII". Gesto di riconoscenza dovuto da crotonesi, visto l'industrializzazione regalata alla nostra Città, grazie ai bacini idrici di Cotronei ed alla centrale elettrica (opere fasciste) che per volere di Mussolini distribuivano gratuitamente energia alle fabbriche che intendevano investire su Crotone, col conseguente boom economico e di cittadinanze che ha portato quello che era un paese ad essere una città fiorente, senza calcolare l'indotto economico che ha trascinato Crotone per quasi tre quarti di secolo. Per non parlare del porto altra opera mussoliniana. Quello di Mussolini è stato l'unico governo in tempi moderni ad inserire Crotone in un piano di crescita nazionale, mentre tutti gli altri successori hanno sfruttato le risorse crotonesi, per farci poi morire lentamente e penosamente. Inoltre l'atto è dovuto anche da italiani, ricordiamo infatti le leggi sociali: INPS, INAIL, assegni familiari, bonifiche, e mille altre opere che hanno portato il welfare del tempo ad essere il migliore al mondo, oltre i mille primati di una Italia che rideva all'avvenire della modernità. Ricordiamo inoltre (in verità pochi lo sanno) che il cavaliere Benito Mussolini è cittadino onorario di Crotone. Sicuri di muovere per il gesto non solo stime ma anche critiche (a destra grideranno al “predappismo” a sinistra al “fascismo”), siamo sicuri di aver fatto cosa buona e giusta, almeno i cinquecentomila visitatori annuali della tomba del Duce leggeranno il nome di Crotone, considerato che è scomparso dalle cartoline che a centinaia mandavano i turisti un tempo, oggi scomparsi grazie l'incuria delle recenti giunte.